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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Palermo

“Così reclutavano modelle per farle prostituire”: arrestati manager della moda

Accuse a vario titolo di violenza sessuale nei confronti di minorenni e induzione alla prostituzione minorile: l’indagine a Palermo

I titolari di due agenzie di moda e un loro collaboratore sono stati arrestati oggi nell’ambito di un’inchiesta su un giro di prostituzione minorile condotto dalla Procura della Repubblica di Palermo

La polizia ha arrestato questa mattina Francesco Pampa, 42 anni, titolare della Vanity Models Management, ritenuto responsabile dei reati di violenza sessuale nei confronti di minorenne, prostituzione minorile, induzione e favoreggiamento della prostituzione di maggiorenne. In manette è finito anche Massimiliano Vicari, 44 anni, titolare della Max Services Agency, accusato di prostituzione minorile ed induzione e favoreggiamento della prostituzione di maggiorenne. Ai domiciliari invece è finito G.F., 36 anni, indagato per prostituzione minorile e per aver intrattenuto rapporti sessuali con una ragazza non ancora diciottenne in cambio di denaro.

Il giro di prostituzione minorile dietro le agenzie di moda scoperto a Palermo

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, hanno portato alla luce il “fiorente giro di prostituzione”, come lo definiscono gli inquirenti, che sarebbe stato gestito da Pampa e Vicari. 

I due, imprenditori nel settore della moda, condividevano i locali di uno studio in centro. Pampa è un agente di moda, Vicari è titolare di un'agenzia che presta servizi di promozione e supporto sul web ad altre imprese: avevano creato una struttura per la promozione di giovani modelle, provenienti anche da altre province siciliane, che hanno fatto partecipare ad eventi di respiro nazionale e internazionale, come le fiere dei cavalli arabi che si sono tenuti a Milano e Parigi.

Le indagini sono partite dopo le dichiarazioni di una ragazza che aveva iniziato a lavorare con Pampa e Vicari quando aveva 15 anni. La giovane ha raccontato di “essere stata "iniziata" quasi subito da Pampa, il quale l’ha poi proposta al socio Vicari e poi indotta a concedersi a uomini più grandi, clienti dell'agenzia o semplicemente a coloro che partecipavano agli eventi legati alla moda”. Secondo quanto ricostruito, le giovani aspiranti modelle venivano contattate tramite i social e invitate a partecipare ai provini che si tenevano presso lo studio condiviso da Pampa e Vicari in centro a Palermo. Le ragazze minorenni, accompagnate dai genitori, una volta superato il provino con Pampa, si iscrivevano all'agenzia pagando una quota di circa 50 euro e da quel momento iniziava il loro percorso all'interno dell'agenzia partecipando a casting, sfilate o shooting fotografici. Secondo gli inquirenti, Pampa instaurava con le modelle “un rapporto privilegiato dedicandosi non solo alla loro crescita professionale, ma occupandosi anche del loro benessere personale, accontentando ogni loro desiderio”. 

Il "sistema"

"Le promesse mantenute di vincere le gare di bellezza locali e le regalie - scrivono gli inquirenti - erano parte del sistema creato dall'indagato finalizzato esclusivamente ad irretirle per poter in un secondo momento abusarne sessualmente e per cederle poi ad amici come G. e ai clienti conosciuti durante gli eventi legati alla moda, che pagavano centinaia di euro per avere rapporti sessuali con le vittime. Grazie a quel rapporto intimo e di fiducia il manager riusciva a 'gestire' le giovanissime che abbassavano la guardia e cadevano nel giro della prostituzione". 

Gli inquirenti, grazie a racconti e risconti tecnici, sono riusciti a ricostruire la 'tecnica' adottata da Pampa: l’imprenditore, prima instaurava un rapporto di fiducia con le giovani, poi iniziava il corteggiamento, fino ad arrivare a consumare con alcune di loro veri e propri rapporti sessuali, senza preoccuparsi della loro dell'età. Alle ragazze venivano “promessi soldi, regali e progressioni di carriera”. Le più ambiziose, sostengono gli inquirenti, venivano portate anche a casting di livello nazionale o ad eventi di respiro internazionale e in quelle occasioni Pampa e Vicari si presentavano come i manager delle modelle, inducendo e favorendo la prostituzione delle ragazze minorenni o poco più che maggiorenni, rapportandosi con clienti che pagavano direttamente i due agenti alla fine della consumazione del rapporto sessuale.

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