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Giovedì, 28 Marzo 2024
Città Terni

Ragazzi morti a Terni, il fermato confessa: “Ho venduto loro metadone per 15 euro”

Proseguono le indagini sulla morte di Flavio e Gianluca, analizzando anche i profili social e i contatti web. Sabato l’autopsia

Ha confessato l'uomo finito carcere per la morte dei due ragazzi di Terni, Flavio e Gianluca, trovati morti nella notte del 7 luglio per un cocktail di “sostanze droganti”. Ascoltato nel corso dell’udienza di convalida, un 41enne di Terni, ha confermato quando già detto ai carabinieri, ossia di aver ceduto ai due ragazzi mezzo flacone di metadone mischiato con acqua, per 15 euro. E non sarebbe stata la prima occasione. “L’interrogatorio è durato poco più di un’ora, è ancora sotto shock, è una persona distrutta”, ha detto il suo avvocato. Il gip non ha ancora convalidato l’arresto, ma il provvedimento dovrebbe arrivare nelle prossime ore. 

Gli inquirenti però seguono anche una pista parallela. Da un lato infatti c’è quella del metadone come causa principale della morte dei due ragazzi, dall’altro si indaga a tutto campo anche sui profili social e sui contatti web.

Il capo della procura della Repubblica Alberto Liguori ha fatto riferimento alla “dimestichezza” mostrata con il mondo della droga da parte dei giovani ascoltati per ricostruire le ultime ore di vita dei due ragazzi morti e che ha permesso di ricostruire la tipologia della “sostanza drogante”.

Sabato l'autopsia sui due ragazzi. In attesa di quella e dei tossicologici, si è parlato anche di codeina, una sostanza che si trova in alcuni sciroppi per la tosse e che, se mischiata ad alcune bibite gassate compone quella che viene chiamata “lean”, una droga tornata in auge recentemente sulla scena trap.

Gli sciroppi con codeina si vendono soltanto dietro presentazione di ricetta medica, sono prodotti di non facile reperimento e sottoposti a un controllo molto rigoroso, gestito anche attraverso un registro delle sostanze psicotrope, estremamente rigoroso, come ricostruisce TerniToday. Il presidente provinciale dell’ordine dei medici, Giuseppe Donzelli, ha negato che ci siano state “denunce su eventuali anomali nelle ricette”, ma ha ammesso che “questi fatti ci spingono a dover agire e ad avere una attenzione maggiore”. Non risultano segnalazioni nemmeno all’ordine dei farmacisti di Terni. 

Gli investigatori hanno posto sotto sequestro i computer e i telefono cellulari dei due ragazzi morti: dai loro contatti, nei profili social e nelle chat potrebbero nascondersi dettagli utili a svelare il mondo frequentato dagli adolescenti e chiarire attraverso quali eventuali canali i due avrebbero potuto acquistare la codeina. Su Instagram è possibile entrare in contatto con profili privati che per 40 euro vendono 80 ml di Makatussin, uno sciroppo con codeina che in Italia non è venduto nemmeno con ricetta medica, come mostra Christian Cinti su TerniToday.

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