Il giallo del ragazzino "scomparso" nel Po
Si teme il peggio, ma non ci sono certezze in questa storia
Si teme il peggio, ma non ci sono certezze. Paura a Torino per le sorti di un giovane che, secondo l'allarme lanciato da un passante, sarebbe scomparso dentro le acque del Po dopo essersi tuffato nel tardo pomeriggio di sabato 17 giugno. Sul posto sono subito arrivati i vigili del fuoco che hanno perlustrato per ore il fiume.
Le ricerche sono state interrotte durante la notte e sono ricominciate domenica all'altezza del locale River Side in corso Moncalieri. A lungo i sommozzatori hanno scandagliato il letto del fiume, ma senza alcun risultato. Le ricerche continueranno oggi, lunedì.
La vicenda resta però tutta da chiarire. L'allarme è partito intorno alle 17,30 quando un testimone avrebbe raccontato che c’erano sei o sette adolescenti che stavano giocando e si tuffavano nel fiume dalla riva, fin quando uno di loro non sarebbe più riemerso dall'acqua, torbida in quel punto, e gli altri sarebbero scappati.
Sommozzatori, elicottero, droni in azione. Sarebbero stati trovati sulla riva zainetto e scarpe appartenenti a uno dei ragazzi fuggiti, oltre a un telefonino cellulare. Proprio dall'analisi dello smartphone recuperato a riva gli investigatori della polizia potrebbero chiarire meglio quanto accaduto alle porte di Torino. Perché gli amici che erano con il presunto disperso non avrebbero dovuto lanciare l'allarme? Non risulterebbero poi denunce di scomparsa da parte di familiari. Uno dei tanti elementi che per ora "non tornano" in questa storia.