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Sabato, 20 Aprile 2024
Città Potenza

Invia un video intimo della madre ai figli della ex: arrestato

Un 51enne di un Comune della provincia di Potenza è stato arrestato e sottoposto ai domiciliari: tutti gli elementi raccolti dagli agenti della squadra mobile

E' ai domiciliari e le accuse sono pesanti: atti persecutori e di diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite ('revenge porn').  Un 51enne di un Comune della provincia di Potenza è stato arrestato e sottoposto ai domiciliari dalla Polizia in un'indagine coordinata dalla Procura del capoluogo lucano.

Potenza: arrestato per revenge porn

Di che cosa è accusato? Secondo gli elementi raccolti dagli agenti della squadra mobile (sezione reati contro la persona, ai danni dei minori e reati sessuali), l'uomo ha perseguitato una donna con cui aveva avuto una relazione sentimentale. Risulta gravemente indiziato di avere attuato una serie di condotte persecutorie connotate da una crescente violenza psicologica che hanno reso concreto e attuale il pericolo che potesse commettere ulteriori e più gravi comportamenti.

Prima ha tempestato la vittima di messaggi telefonici chiedendo di riprendere a frequentarsi, poi è passato alle minacce e alle offese, quindi ha contattato i figli della donna a cui ha inviato un video privato con contenuti intimi che riguardava la madre.

Dopo l'informativa all'autorità giudiziaria, la richiesta di misura cautelare della Procura è stata accolta dal gip del Tribunale di Potenza e il provvedimento è stato eseguito dagli agenti della squadra mobile.

Revenge porn, il reato nella legislazione in Italia

La legge 19 luglio 2019, n. 69, introducendo nuove disposizioni per la tutela contro la violenza domestica e di genere, prevede sanzioni per il fenomeno, stabilendo all'art. 10 che "chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 5.000 a euro 15.000". La stessa pena si applica a chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o i video di cui al primo comma, li invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso delle persone rappresentate al fine di recare loro danno. La pena è aumentata se i fatti sono commessi dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa ovvero se i fatti sono commessi attraverso strumenti informatici o telematici.

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