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Martedì, 23 Aprile 2024
Città Rimini

Un lavoro per 300 rifugiate ucraine: saranno assunte negli hotel della riviera romagnola

Il contratto sarà a tempo determinato (per un periodo variabile da 3 a 6 mesi) e comprenderà anche vitto e alloggio. L'iniziativa

Almeno 300 donne ucraine scappate dalla guerra potranno avere un contratto di lavoro a tempo determinato negli hotel della riviera romagnola. Ad annunciarlo è stato Giosuè Salomone, presidente di  Riviera Sicura, associazione che riunisce oltre 250 strutture ricettive e stabilimenti balneari di Rimini e dintorni. 

"L'economia del nostro territorio" ha spiegato Salomone confermando la notizia, "necessita di manodopera straordinaria ogni stagione estiva. Avevamo già previsto di ricorrere al 'decreto flussi' per sopperire alla mancanza di personale, poiché il mercato del lavoro italiano non riesce mai a soddisfare la nostra richiesta in estate". E dunque ecco l'idea: offrire a chi scappa dalla guerra la possibilità di lavorare per qualche mese. Un modo per sostenere i rifugiati, ma anche lo Stato che non dovrà sobbarcarsi le spese per l'assistenza. 

Saranno 300 le donne ucraine che potranno essere assunte negli hotel della riviera romagnola, come cameriere ai piani, aiuto cucina e altre mansioni. Il tutto per un periodo variabile da 3 a 6 mesi. I contratti prevederanno vitto e alloggio che dunque non sarà a carico delle autorità locali, ma dei privati. La prossima settimana Riviera Sicura organizzerà presso la sede riminese di Conflavoro un incontro con le associazioni delle altre categorie legate al turismo stagionale (ristoranti, stabilimenti balneari) per provare ad ampliare il numero delle assunzioni.

"Il personale va però formato - ha fatto sapere Salomone - e per questo già lunedì inizieremo un corso base di italiano, cui seguiranno corsi di housekeeping, haccp e sicurezza sul lavoro per essere pronti con le assunzioni già a Pasqua. Abbiamo calcolato di potere erogare stipendi per oltre due milioni di euro entro settembre. Soldi che le famiglie, al loro rientro in patria, potranno impiegare per la ricostruzione del Paese. Chiederemo al Governo un provvedimento straordinario che consenta sgravi contributivi per l'assunzione dei rifugiati: il minore introito di contributi sarebbe più che ampiamente coperto dal risparmio nell'accoglienza".

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