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Giovedì, 28 Marzo 2024
Città Venezia

Testa di capretto e cacca di topo in cucina: chiuso ristorante cinese

Nessun rispetto delle norme igieniche e scene raccapriccianti in un ristorante cinese a Mestre: escrementi di topo e una testa di capretto in bella vista in cucina. E intanto due comitive cenavano

La testa di capretto faceva bella mostra di sé sul tavolo in cucina, mentre i barattoli di ketchup e altri alimenti ospitavano escrementi di topo. E non finisce qui: le sogliole e le tinche, pronte per essere rivoltate in padella, sguazzavano nell'acqua salmastra di una vasca in giardino. Questo il raccapricciante spettacolo fornito ieri sera da un ristorante cinese di via Dante, a Mestre.

Gli agenti della squadra mobile di Venezia, in un'operazione congiunta con il commissariato di Mestre, i funzionari del centro di controllo per l'immigrazione e due operatori del Sian, servizio igiene alimenti e nutrizione, se lo sono trovati davanti agli occhi poco dopo le 21. La coppia di ufficiali di polizia giudiziaria, che di sporcizia e norme igieniche poco rispettate se ne intendono, avrebbero dichiarato che mai si erano imbattuti in nulla del genere.

Le forze dell'ordine sono entrate nel ristorante Xin Ya ("Mondo Nuovo" il significato in italiano), dal civico 111 al 115 di via Dante, mentre due comitive stavano tranquillamente consumando la cena. Subito si è visto che qualcosa non andava per il verso giusto. Un cuoco di origine cinese, infatti, alla vista degli uomini in divisa ha tentato di scappare, subito bloccato. Era pagato in nero dalla titolare, una sua connazionale 32enne. Gli altri tre cuochi del ristorante sono risultati tutti in regola.

Varcata la soglia della cucina, gli agenti sono rimasti a bocca aperta. In una vasca dall'acqua verdognola del giardino esterno si trovavano sogliole e tinche che all'occorrenza venivano "pescate" e cucinate. La testa di capretto si trovava sul piano di lavoro senza il rispetto delle minime norme per la macellazione degli animali e, dulcis in fundo, gli escrementi di topo sui pianali dove venivano tenuti gli alimenti. Aperto il freezer a vasca, altra scena poco edificante: dentro c'erano involtini primavera congelati, cotti e poi ricongelati, o andati a male insieme a pezzi di carne.

"In questo caso ci siamo trovati di fronte all'assenza del rispetto delle norme igieniche e ambientali - ha dichiarato il dirigente della squadra mobile Luca Odorisio - non al non rispetto di alcune di queste". La cucina è stata posta sotto sequestro e il ristorante chiuso. Almeno fino a quando i tecnici del Sian non saranno in grado di stabilire se ci siano state possibili fonti di epidemia alimentare. E in quel caso la titolare 32enne verrebbe perseguita anche penalmente. (da VeneziaToday)

LA CUCINA DEGLI ORRORI: IL VIDEO DELLA POLIZIA

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