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Venerdì, 29 Marzo 2024
Città Brescia

Psicosi scabbia: più di cento ragazzi saltano la scuola

La notizia dei cinque casi di scabbia si è diffusa su Facebook, scatenando il panico tra gli studenti bresciani

BRESCIA - “Abbiamo appreso la notizia da Facebook”, hanno ripetuto in coro, accusando la preside di non averli informati. Centinaia di studenti accalcati in strada, per chiedere spiegazioni alla dirigente scolastica: una protesta di massa, originata dal panico per i cinque casi di scabbia che si sono registrati in una classe delle superiori, nell'istituto Sraffa di via Comboni a Brescia.

Invocata dagli alunni, la dirigente scolastica, Maria Piovesan, è uscita nel cortile per incontrare i rappresentati d'istituto, cercando di riportare la calma e spiegare che non c'era alcun reale pericolo: “Come ho detto questa mattina ai miei alunni - spiega la dirigente -  ho saputo dei casi di scabbia giovedì santo, quando la scuola era chiusa per le vacanze. Ad informarmi è stata la mamma di una ragazza che ha contratto la malattia. Ho immediatamente chiamato l’Asl per sapere cosa fare e  mi è stato detto che sarebbero stati loro ad occuparsene, come prevede il protocollo”. 

“Inoltre - continua -, mi è stato spiegato che il rischio di contagio dura solo 72 ore, quindi non c'era motivo di diffondere la notizia, perché il problema si sarebbe risolto prima del rientro dalle vacanze. Mercoledì 30, quando sono  riprese le lezioni, sono intervenute tre dottoresse dell’Asl nella classe interessata, per spiegare ai ragazzi la profilassi da seguire. Indicazioni che oggi sono state pubblicate sul sito della scuola. Intervenendo prima  avrei rischiato di scatenare una psicosi: non ci sono restrizioni e i ragazzi che hanno contratto la malattia potrebbero già tornare a scuola. Ovviamente ho scritto ai bidelli di intensificare le pulizie. Il vero pericolo i ragazzi lo hanno corso questa mattina, restando accalcati in strada con le auto che volevano passare: tra loro c'erano anche 60 disabili".

Le parole della preside, tuttavia, non hanno rassicurato proprio tutti gli alunni: più di un centinaio, nonostante le spiegazioni, hanno deciso di non andare a scuola e dovranno giustificare la loro assenza. Chi è entrato in classe, invece, ha seguito l'incontro organizzato dalla dirigente con gli operatori dell’Asl. 

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