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Venerdì, 19 Aprile 2024
Persone scomparse

La scomparsa di Biagio Carabellò e quel testamento misterioso della ex fidanzata

Il caso del 46enne bolognese sparito nel nulla la mattina del 23 novembre 2015, cinque anni dopo la morte della sua fidanzata Elisabetta. Poche settimane fa a casa del ragazzo è stato trovato un testamento lasciato dall'ex compagna in cui si fa riferimento a una grossa eredità. Parla il legale della famiglia: "Ora una perizia calligrafica, non escludiamo l'omicidio"

Il caso della scomparsa di Biagio Carabellò, il 46enne bolognese sparito nel nulla la mattina del 23 novembre 2015, è sempre più un giallo: a dare una svolta alla vicenda, il ritrovamento di un testamento misterioso, quello che la fidanzata di Biagio, Elisabetta Filippini, avrebbe consegnato all'uomo nel 2009, mentre la malattia la stava portando via e che lo vedeva fra i destinatari dell'eredità insieme ai Salesiani.

Le volontà espresse in questo documento (l'eredità consiste in immobili e una somma di denaro non precisata) sarebbero state 'cambiate' a 9 giorni dalla morte di Elisabetta con la redazione di un secondo documento testamentario che vedeva come beneficiario non più Biagio, ma una donna (le cui iniziali sono S. V.) che durante la malattia era stata accanto a Betta e si era presa cura di lei.

Secondo le dichiarazioni di quest'ultima, il primo testamento era stato bruciato per volontà dello stesso Biagio, che anzi, aveva chiesto proprio a lei di farlo spiegandone le ragioni in una lettera. 

LA PERIZIE SUI DUE TESTAMENTI - Sebbene la famiglia avesse fin da subito considerato quasi impossibile l'ipotesi dell'allontanamento volontario ("Biagio stava bene, aveva un lavoro, aveva appena stipulato un contratto per l'Adsl a casa...") adesso ci sarebbero gli elementi che portano su una strada che va da tutt'altra parte, tanto che l'avvocato della famiglia Carabellò, Barbara Iannucceli ha ottenuto la perizia calligrafica dei testamenti: "Stiamo lavorando per la comparazione dei due testamenti per provarne l'autenticità oppure smentirla. Abbiamo trovato tante altre lettere scritte da Elisabetta e destinate a Biagio e abbiamo consegnato tutto al Nucleo di Polizia Investigativa. Non è esclusa l'ipotesi omicidiaria". Per il momento sul caso è stato aperto un fascicolo per sequestro di persona e falso contro ignoti. (In basso i due testamenti a confronto).

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I DUBBI DEL LEGALE DEI CARABELLO' - Ci sarebbero vari elementi che non convincono l'avvocato della famiglia di Biagio. "Intanto il secondo testamento sembra 'ricalcato' dal primo - sottolinea il legale - con tanto di coincidenza fra righe, spazi e paragrafi. Poi compare un errore ortografico che Elisabetta non avrebbe mai commesso. Non solo. A 9 giorni dalla morte, nella fase terminale di un male così doloroso e sotto farmaci quali la morfina ma non solo, Betta sarebbe stata in grado di riscrivere un testamento? Di essere così lucida? Per saperlo abbiamo bisogno di una consulenza medica. Perché la beneficiaria dell'eredità ha aspettato due anni per presentare il testamento che le riconosceva l'eredità?".

In effetti la donna che ha di fatto ereditato i beni della Filippini - racconta l'avvocato - ha presentato il testamento ben due anni dopo la morte della fidanzata di Biagio. E' entrata in scena quando tutto si era ormai calmato e questi tempi sono di fatto piuttosto anomali. "Perchè aspettare così tanto?", si chiede l'avvocato.

LA SCOMPARSA DI BIAGIO - "Per quanto riguarda Biagio - precisa Barbara Iannucceli - dobbiamo capire che per lui la perdita è stata enorme. Tanto che gli ci sono voluti anni per riprendersi. Ora che stava meglio, che aveva una borsa lavoro e che tutti lo descrivevano come energico e positivo, ecco che è sparito nel nulla. Forse riacquistata la lucidità era tornato da quella donna per riprendere il discorso del testamento?".

Le ricerche di Biagio Carabellò

LA STORIA - Fra il giugno e il luglio del 2009 Elisabetta Filippini, malata di cancro da tempo, scrive il testamento che è stato trovato a casa di Biagio Carabellò e di cui una copia è conservata nelle stanze dei Salesiani, visto che la donna voleva destinare parte dei suoi beni a una missione in Africa. 

Un anno dopo, il 30 giugno del 2010, 'Betta' muore. Nel dicembre 2012 la donna che le era stata vicina negli ultimi giorni della sua vita presenta un nuovo testamento nel quale è citata come destinataria dell'eredità. Alla stessa donna, nel dicembre 2010 (quindi pochi mesi dopo il decesso, in uno dei momenti più duri della sua vita) Biagio consegna il 'primo' testamento allegato a una lettera nella quale le chiede di bruciarlo. Poco dopo Biagio tenterà il suicidio. Lo scorso novembre infine la scomparsa di Biagio. 

Susanna Carabellò, la sorella di Biagio, vuole chiarire alcune cose: "Prima di tutto vorrei che non accadesse più che venga citata dalla stampa mia figlia, che è solo una bambina e che di tutta questa storia è solo una vittima, visto che ha perso suo zio. Secondo, vorrei che fosse chiaro che non c'è alcun interesse da parte mia se non quello di sapere tutta la verità sulla scomparsa di mio fretello e proteggere la memoria di Elisabetta". 

IL RICORDO SULLA LAPIDE - L'ultimo addio a Elisabetta Biagio lo ha lasciato sulla lapide della sua fidanzata:  "Come lentamente sei entrata nella mia vita rendendomi un uomo bravo e felice, così lentamente sei entrata nel rego dei cieli. Tutto ciò di buono che ho avuto grazie alla tua vicinanza resterà fino alla fine nel mio cuore in tuo onore. Ti ho amata e sempre ti amerò". 

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