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Giovedì, 18 Aprile 2024
Città Perugia

Auto sfregiata con la scritta “sono gay”: omofobia a Perugia

La denuncia dell’associazione Omphalos Lgbti, mentre la legge Zan ancora bloccata in Senato: “L’Italia ha bisogno di una legge che affronti questa piaga sociale”

L’auto di un giovane a Perugia è stata presa di mira da alcuni teppisti che nella notte tra sabato 27 e domenica 28 marzo hanno rigato le fiancate e inciso sul cofano la scritta “sono gay”. A denunciare l’episodio è stata l’associazione Omphalos Lgbti, a cui la vittima, che ha deciso di rimanere anonima, ha segnalato quanto accaduto. 

“Fa rabbia che nel 2021 dobbiamo ancora assistere ad episodi simili: l’orientamento sessuale di una persona, effettivo o presunto, utilizzato come un insulto per offendere e deridere”, denuncia Stefano Bucaioni, presidente dell’associazione perugina, ricordando come “ormai giornalmente” in Italia si registrino “aggressioni, violenze, insulti e offese, che purtroppo trovano spesso giustificazione e legittimazione nei discorsi d’odio di certi personaggi e partiti politici” mentre “in tutto questo, la proposta di legge contro l’omofobia rimane ancora bloccata al Senato, ostaggio di Lega e Fratelli d’Italia, che continuano a raccontarci che omofobia e transfobia non esistono".  “L’Italia ha bisogno di una legge che affronti questa piaga sociale e la politica deve smetterla di nascondere la testa sotto la sabbia o peggio osteggiare apertamente qualsiasi intervento a riguardo”, conclude Bucaioni. 

Lo scontro politico sulla legge Zan

Oggi la capigruppo di maggioranza della commissione giustizia del Senato è chiamata a calendarizzare la cosiddetta Legge Zan, ossia il disegno di legge contro l’omotransfobia, già approvato in prima lettura alla Camera. Qualche giorno fa l’aggressione subita da due giovani nella stazione di Valle Aurelia a Roma aveva riaperto lo scontro politico tra il Partito Democratico e la Lega, contraria alla legge Zan.

Ancora oggi Matteo Salvini ha dichiarato, parlando con la stampa estera, che “non servono nuove norme ma serve applicare severamente quelle che esistono”.

Per Stefano Ceccanti, capogruppo Pd in Commissione Affari Costituzionali e presidente del Comitato per la Legislazione, “il testo Zan, che si compone non solo di una parte repressiva ma anche di una preventiva ed educativa, nella versione finale approvata dall'Aula di Montecitorio è stato il prodotto di un dialogo effettivo che ha tenuto pienamente presenti le osservazioni della Commissione Affari Costituzionali e del Comitato per la Legislazione a tutela della libertà di espressione. Non a caso nel voto finale il testo ottenne il consenso non solo dell'intera maggioranza del Governo Conte 2 ma anche quello di alcuni esponenti dell'allora opposizione che lo valutarono rigorosamente nel merito. Per queste serie ragioni ci attendiamo che il Senato proceda sollecitamente all'esame e all'approvazione".

L'appello dell'Associazione Genitori Omosessuali: "Approvate la legge"

L’associazione AGEDO (che raccoglie genitori, parenti e amici delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender) ha scritto una lettera aperta ai senatori della Commissione Giustizia di Palazzo Madama: “La legge sul contrasto alla omo-lesbo-bi-transfobia (la cd Zan)- si legge nella lettera - è in dirittura d'arrivo e a vostro parere non è degna nemmeno di essere messa a calendario dei lavori e siete disponibili a fare le barricate contro. Ma i media pieni tutti i giorni di episodi di aggressioni e insulti, in nome di una supposta morale, li vedete o no? Cosa turba le vostre coscienze? Perché la normalità e la naturalezza nostra e delle nostre figlie e figli vi disturba così tanto? Forse le nostre famiglie valgono meno delle altre?. Perché ignorare che tutti i paesi europei più avanzati hanno norme ben più progredite senza che a nessuno sia impedito di esprimere le proprie idee? Avete una occasione storica per tutelare anche noi. Non sprecatela”. 

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