rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Città Roma

Figlia 14enne convive con l'amante maggiorenne, genitori in carcere per "concorso in violenza sessuale"

I genitori che tollerano e non impediscono che la loro figlia minore di 14 anni conviva stabilmente con un maggiorenne rispondono di concorso nel reato di violenza sessuale: lo ha stabilito la Cassazione confermando la condanna a 3 anni e 4 mesi per due genitori romani

ROMA - Il caso è destinato a far discutere, e la sentenza a fare giurisprudenza. La Cassazione ha confermato la condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione, inflitta in primo e secondo grado dalla Corte di Roma, nei confronti di due coniugi romani che avevano permesso la convivenza della figlia 14enne con un uomo, considerandola una buona "sistemazione" per la ragazza.

"I GENITORI HANNO FAVORITO I RAPPORTI SESSUALI CON IL MAGGIORENNE" - I genitori, secondo il pronunciamento della Cassazione, rispondono di concorso nel reato di violenza sessuale, per "aver tollerato e non impedito la convivenza dell'adolescente con un maggiorenne". Da qui la condanna in concorso con l'amante maggiorenne, "per aver favorito e agevolato i rapporti sessuali tra l'uomo e la figlia minore di anni quattordici".

LE TESTIMONIANZE DEI VICINI DI CASA - In Cassazione i genitori avevano ribadito di non essere a conoscenza della relazione della figlia con un maggiorenne e la difesa aveva fatto ricorso sostenendo che le prove sulle quali si erano basati i giudici erano fondate su pettegolezzi degli abitanti del quartiere dove vivevano genitori e figlia. In particolare, una testimone aveva anche riferito che, parlando con la madre, le era parso come la stessa incentivasse la relazione considerandola "una sorta di sistemazione" per la ragazza. Testimonianze non corrette, secondo la difesa, per la quale non era stato considerato che il fratello della minorenne e la stessa ragazzina avessero sostenuto come la relazione si fosse svolta in segreto.

RICORSO RESPINTO - Ma la Terza Sezione Penale della Cassazione, con sentenza n.33562, ha respinto il ricorso contro la condanna, sottolineando come fossero improponibili le scuse avanzate dai genitori in quanto dalle stesse indagini risultava chiaro come i due 'amanti' abitassero da tempo nel palazzo di fronte a quello dove erano alloggiati anche i genitori. Era impossibile, insomma, che non se ne accorgessero, visto che i fatti erano noti "a tutti gli abitanti del palazzo". Anzi, secondo la Cassazione, i genitori non rispondono del reato "per non aver impedito l'evento", come richiesto dalla difesa, ma del più grave "concorso" nel reato per aver "favorito e agevolato i rapporti sessuali" della figlia con l'uomo.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Figlia 14enne convive con l'amante maggiorenne, genitori in carcere per "concorso in violenza sessuale"

Today è in caricamento