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Venerdì, 29 Marzo 2024
Città Salerno

Simon Gautier, le cinque domande del papà per capire cosa è successo veramente

Cosa è successo davvero? È stato fatto tutto il possibile per salvare Simon? Il padre del giovane escursionista francese si è rivolto direttamente ai pm

Ha aspettato che fossero resi noti i risultati dell’autopsia condotta su suo figlio e poi è ripartito per la Francia. Ma il padre di Simon Gautier, il giovane escursionista francese ritrovato senza vita in un dirupo a San Giovanni a Piro, in provincia di Salerno, non si dà pace. Al procuratore capo di Vallo della Lucania, Antonio Ricci, Dominique Gautier ha rivolto cinque domande per capire come sono andate veramente le cose e scoprire la verità. Quelle stesse domande Gautier le ha poi riportate ai giornalisti: “Perché, dove, come e a che ora è morto Simon? Perché la telefonata al 118 non ha permesso di geolocalizzarlo? Perché il 118 non l'ha aiutato a geolocalizzarsi da solo? Perché il 118 ha chiuso la telefonata? E infine, perché i soccorsi sono stati mobilitati con grande ritardo?”.

Simon Gautier, l'avvocato della famiglia: "Andava trattenuto al telefono"

Il legale della famiglia, Maurizio Sica, si è fatto portavoce delle richieste della famiglia Gautier. “In questa vicenda – ha detto l’avvocato Sica al Mattino  – ci sono due aspetti investigativi: capire la causa della morte e le modalità del decesso. Ovvero se l’esame autoptico ha stabilito che Simon è morto per l’emorragia, bisogna capire quando si è provocato la frattura che gli è costata la vita, nella prima o nella successiva caduta”.  Sotto i riflettori anche l’intervento operativo del 118 a seguito della chiamata di Simon.

Anche su questo punto indaga la Procura che ha sequestrato la documentazione presso la sede dei soccorsi ed aperto un’inchiesta sulla tragedia con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. “Mi chiedo – ha aggiunto l’avvocato Sica – se le cose fossero andate diversamente nel caso in cui l’operatrice che ha risposto al telefono avesse tenuto Simon in linea più tempo. Forse avrebbe potuto avere qualche dettaglio in più per ritrovarlo, magari la descrizione di quello che vedeva intorno a lui”. “Mi chiedo – ha concluso l’avvocato – se si poteva fare di più nella gestione della telefonata e nelle successive 24 ore”.

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Lo zaino di Simon Gautier, il giovane escursionista francese morto nel Cilento dopo essere precipitato in un dirupo, 19 agosto 2019. ANSA/ PASQUALE LAPADULA

I risultati dall’autopsia su Simon Guatier

A causare lo shock emorragico che ha portato alla morte del giovane escursionista francese sarebbe stata la rottura dell’arteria femorale. Nel corso dell’esame, eseguito all’obitorio dell’ospedale di Sapri, sono state riscontrate numerose fratture esposte e composte ad entrambi gli arti inferiori: in particolare, l’emorragia avrebbe interessato la gamba sinistra, che presentava rotture nei principali vasi. Dopo essere caduto nel dirubo, Simon sarebbe rimasto in vita per soli 45 minuti. Secondo l’autopsia, il ragazzo sarebbe morto pochi minuti dopo aver chiamato i soccorsi.

"Simon è morto poco dopo la chiamata ai soccorsi": perché non è stato possibile geolocalizzarla 

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