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Venerdì, 29 Marzo 2024
Città Ancona

"Non sono un privilegiato", sindaco dice no al vaccino: ora è positivo

Aveva detto no al siero anti Coronavirus, nonostante avesse potuto fare richiesta per entrare in una delle liste. Ora però il primo cittadino è risultato positivo e con lui la sua famiglia. E' ricoverato in ospedale e ha deciso di sfogarsi sui social network

Avrebbe potuto ricevere la sua dose di vaccino anti-Covid, ma ha preferito aspettare il suo turno, lasciando spazio a chi proveniva dalle categorie che hanno massima priorità. Oggi lui è positivo, come tutta la sua famiglia, ha sviluppato i sintomi del Coronavirus ed è ricoverato in ospedale. Eppure, dice lui, “lo rifarei”.

La storia arriva dalla provincia di Ancona e vede protagonista il sindaco della piccola cittadina di Santa Maria Nuova Alfredo Cesarini, 69 anni, ricoverato da sabato scorso all'ospedale Carlo Urbani di Jesi. Proprio lui ha raccontato in un post Facebook la sua esperienza. Un mese fa avrebbe potuto ricevere il vaccino. Non era stato chiamato dall’azienda sanitaria o dal medico di famiglia, ma rientrava in alcune particolari categorie per cui l’accesso alla dose è comunque lecita. Tuttavia, come riporta anche AnconaToday, ha preferito aspettare il suo turno.

Poi, alcuni giorni fa, è arrivato l'amaro esito del tampone e ha sfogato tutta la sua amarezza su Facebook: “Un mese fa ho avuto l'occasione di vaccinarmi con giustificabili ragioni sanitarie, ma ho scelto di fare un passo indietro per non essere additato come "privilegiato" o peggio "casta”. Nel post, c’è la foto del Presidente della Repubblica Mattarella, l'esempio che dice di aver seguito, scegliendo di farsi da parte.

Poi ci pensa e dice che lo rifarebbe, anche se così ha messo a rischio la sua salute. “Ed allora chiedo scusa se mi permetto di chiedere rispetto per chi fa vera politica, per chi lavora seriamente. Per i tanti sindaci seri e onesti, troppo spesso lasciati soli in questa terribile pandemia, alcuni di loro anche morti per Covid nello svolgimento del loro dovere. Chiedo rispetto. Lo chiedo soprattutto per le persone che si impegnano per gli altri, facendo politica in modo serio, fuori da ogni retaggio ideologico”. Oggi la sua piùà grande preoccupazione è per i suoi familiari. Anche loro sono contagiati, ma stanno bene. Lasica per le conslusioni la raccomandazione più importante, affinché si rispettino le regole anti Covid, “in attesa di poterci vaccinare per tornare liberi”.

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