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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Sonia Nacci, morta dopo le brutali botte in casa: c'è la svolta nelle indagini

Due arresti. Si indagava da un mese per omicidio preterintenzionale dopo la morte della la donna di 43 anni soccorsa a Ceglie Messapica e deceduta poche ore dopo in ospedale

Svolta nelle indagini sulla morte di Sonia Nacci. I carabinieri di San Vito dei Normanni (in provincia di Brindisi) hanno eseguito questa mattina una misura cautelare a carico di due persone ritenute responsabili dell'omicidio di Sonia Nacci, il 22 dicembre scorso a Ceglie Messapica. 

Morte Sonia Nacci: arrestate due persone, padre e figlio

Si indagava da un mese per omicidio preterintenzionale dopo la morte della la donna di 43 anni soccorsa in casa a Ceglie Messapica e deceduta poche ore dopo in ospedale. Le persone arrestate oggi sono padre e figlio. Nelle prossime ore se ne saprà di più.

L'aggressione che poi ha portato alla morte della 43enne sarebbe legata a debiti di droga, scrive BrindisiReport; la donna è stata colpita con un martello edile, sembrerebbe preso da una casa in costruzione posta nelle vicinanze. Le manette sono scattate ai polsi due due uomini, padre e figlio, di 40 e 20 anni, attivi nello spaccio di droga. I militari dell'Arma li hanno bloccati questa mattina all'alba nella loro abitazione nella cittadina del Brindisino.

Le indagini condotte dai pm di Brindisi hanno portato gli inquirenti a ricostruire la dinamica dell'aggressione e a individuare il movente in una questione di droga. La vittima voleva acquistare stupefacente e, nonostante i debiti accumulati nei confronti dei due spacciatori, la sera del 22 dicembre si recò nella loro abitazione nella speranza di rimediare qualche dose. Lì scoppio una violenta lite tra la donna e la moglie di uno dei due aggressori. Così fu organizzata una spedizione punitiva nei confronti della donna per "darle una lezione". La vittima fu bloccata da dietro, picchiata selvaggiamente con una mazzetta da muratore e colpita con calci e pugni così violenti da provocarle ferite letali. Trasportata all'ospedale di Taranto in condizioni gravissime, morì qualche ora dopo.

Il blitz dei carabinieri ha portato anche al sequestro della presunta arma del delitto: una mazzetta che, secondo gli inquirenti, potrebbe essere stata utilizzata per sferrare il colpo mortale, dato che la superficie battente risulta compatibile con una delle impronte lasciate sul corpo della vittima. Sotto sigillo sono finiti anche due cellulari dei due aggressori che, in casa, nascondevano droga destinata ai loro clienti abituali.

Sonia Nacci era stata soccorsa nella notte del 21 dicembre dal personale del 118, allertati dal figlio 15enne.  Le condizioni della donna inizialmente non sembravano preoccupanti, era cosciente e vigile. Trasportata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Francavilla Fontana, dove dopo i primi accertamenti diagnostici era stata sottoposta a un intervento alla milza, era stata poi essere trasferita all’ospedale di Taranto, dove la situazione è precipitata e la donna è morta. Le lesioni sembrarono subito riconducibili a percosse, ma non era chiaro se vi fosse stata o meno un'aggressione nelle precedenti ai soccorsi.

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