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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Dà fuoco al negozio dell'amica della sua ex: stalker condannato

L’uomo aveva cercato in modo ossessivo attraverso telefonate e sms (oltre mille) e presentandosi in casa della donna a convincerla a tornare a vivere con lui.

TORINO - I carabinieri di Avigliana e Rivoli, sotto la direzione della Procura della Repubblica, nel gennaio dello scorso anno avevano notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ad Alessandro C.., 51 anni, abitante a Rosta, nei cui confronti erano stati acquisiti gravi e convergenti elementi di responsabilità per aver molestato, intimidito e picchiato  l’ ex convivente. L’uomo è stato condannato in I grado a 2 anni e 6 mesi di reclusione per atti persecutori.  Il fascicolo è ora in Corte di Appello con udienza fissata al 27 aprile prossimo.

Il procedimento penale tra origine da diverse querele (la prima è del 22 settembre 2014) presentate da Nadia (nome di fantasia, ndr) di 40 anni, residente in provincia di Torino, che descrivevano condotte di lesioni, minacce e danneggiamenti (pneumatici bucati, carrozzeria della macchina danneggiata con scritte volgari, telefoni cellulari spaccati, etc..), che, secondo la denunciante, trovano origine nel fatto che Alessandro C. non avesse accettato la fine della loro convivenza. 

L’uomo aveva cercato in modo ossessivo attraverso telefonate e sms (oltre mille) e presentandosi in casa della donna a convincerla a tornare a vivere con lui.

Il 26 dicembre 2015 Alessandro aveva  bucato le gomme della macchina di Nadia perché si era rifiutata di trascorrere il Natale  assieme a lui. Per tale motivo l’aveva invitata e costretta a trascorrere insieme  il 31 dicembre a Torino per poi, dopo cena, farla scendere e salire dalla macchina, nel cuore della notte, a suo piacimento nel viaggio di ritorno a casa. L’indagato, quella notte, aveva colpito Nadia ripetutamente al volto con schiaffi e pugni e l’aveva  minacciata di morte nel caso non fosse tornata a  “essere soltanto sua”, dicendole che prima o poi l’avrebbe uccisa.

Inoltre era stato accertato che l’indagato aveva  appiccato il fuoco a un negozio d’abbigliamento di Buttigliera Alta, dove lavorava un’amica dell’ex, colpevole di aver incontrato Nadia qualche giorno prima, scrive TorinoToday.

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