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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Strage di Bologna, Napolitano: "Ricostruire ogni aspetto"

Il Presidente della Repubblica invia un messaggio al presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna

BOLOGNA - E' il giorno del ricordo a Bologna, a 32 anni di distanza dall'attentato alla stazione del 2 agosto 1980, dove persero la vita 85 persone. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto esprimere la propria vicinanza alle vittime di quella strage inviando un messaggio accorato al presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna, Paolo Bolognesi. "Nel trentaduesimo anniversario della strage rivolgo il mio pensiero commosso alle ottantacinque vittime di quel vile atto terroristico - scrive Napolitano - e agli oltre duecento feriti, rimasti indelebilmente segnati dall'orrore di quella mattina, e sono vicino ai famigliari delle vittime e dei feriti".

"Il decorrere del tempo - aggiunge il capo dello Stato - non lenisce il loro dolore e rinsalda in essi l'impegno nel perpetuare la memoria di uno dei più tragici fatti della storia del nostro paese. In questa ottica, assumono particolare importanza sia le iniziative intraprese per ricostruire ogni aspetto delle inchieste giudiziarie e parlamentari sulla strage sia quelle, umanamente toccanti, che ripercorrono quel drammatico 2 agosto 1980 attraverso i volti e le storie delle vittime e di tutti coloro che hanno visto violentemente interrotti sogni, speranze, prospettive e che oggi testimoniano la brutalità senza senso di un attentato tanto folle quanto feroce. Con questo spirito, esprimo a lei, illustre presidente, ai feriti e ai famigliari delle vittime la più sentita solidarietà mia e dell'intero paese".

PROCESSI, CONDANNE E OMBRE - Nonostante i processi che hanno portato alle condanne definitive di Francesca Mambro, Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini come esecutori materiali e di Licio Gelli come depistatore, sulla strage del 2 agosto 1980 continuano ad emergere nuove ipotesi alternative, come quella che a mettere la bomba nella sala d'attesa non sia stato il terrorismo di destra ma che l'esplosione sia riconducibile alla rottura degli equilibri del cosiddetto "Lodo Moro" tra l'Italia e il terrorismo palestinese. A riaprire il dibattito è stato negli ultimi giorni il parlamentare di Fli Enzo Raisi, annunciando la pubblicazione a settembre di un libro con atti secretati della Commissione Mitrokhin della quale ha fatto parte. Il finiano non ha risparmiato accuse al presidente Bolognesi giudicandolo "non idoneo" a presiedere l'associazione delle vittime.

CERIMONIA DEL RICORDO - La cerimonia principale, che da copione inizia con un incontro nell'aula del consiglio comunale di Bologna e si conclude in piazza Medaglie d'Oro, davanti all'ingresso principale della stazione ferroviaria, per anni è stata accompagnata dai fischi dei partecipanti rivolti al rappresentante del governo. Così almeno fino al 2009, quando l'allora ministro Sandro Bondi decise di punto in bianco di non prendere la parola sul palco, perché fischiato dai presenti.

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