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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Brescia

Cosa fa questo "strano" elicottero nei cieli della Lombardia

Grazie a una tecnologia danese, sta sorvolando alcune zone della pianura bresciana, della Franciacorta e della Valsabbia alla ricerca di nuove falde acquifere. E lo farà per mesi

In tanti hanno notato recentemente uno strano elicottero nei cieli bresciani. E non hanno mancato di postare foto sui social. Cos'è? Trasporta un insolito esagono che effettua delle misurazioni sofisticatissime sui terreni. Si tratta di un velivolo con tecnologia Skytem dell'Ato, l'Ufficio d'ambito di Brescia, che in accordo con i gestori del ciclo idrico A2A e Acque Bresciane sta sorvolando alcune zone della pianura bresciana, della Franciacorta e della Valsabbia alla ricerca di nuove falde acquifere.

Dopo aver già esplorato nel 2022 la Valle del Chiese e la Valtenesi, la seconda missione ha preso il via in questi giorni e proseguirà per circa 3 mesi, cominciando dalla Bassa Bresciana e spostandosi via via sui territori a ridosso del raccordo con le Prealpi e i laghi, fino alle aree montane settentrionali. La missione del 2023 richiederà 5 campi base, uno per ciascuna delle aree interessate: Franciacorta, pianura occidentale, sudoccidentale e orientale, Valsabbia (che per la cronaca svolgerà il ruolo di progetto pilota per le aree montuose).

Grazie a una tecnologia sviluppata in Danimarca trasporta una struttura di 20 metri per 30, una sorta di antenna che invia un segnale in grado di arrivare fino a 350 metri sottoterra. Il segnale consiste in un campo elettromagnetico - senza alcun rischio per la salute umana e di flora e fauna - la cui variazione nel tempo produce nel sottosuolo delle correnti elettriche a cui è associato un campo magnetico secondario, rilevato dallo strumento durante il volo. Ogni giorno l'elicottero percorre in media circa 150 km: alla fine della seconda missione, saranno stati acquisiti dati su oltre 15.750 km lineari, per una superficie di quasi 1.800 km quadrati. 

Si tratta di un procedimento messo a punto dai ricercatori dell’università danese di Aarhusa, oltre 20 anni fa. Grazie ad antenne trasmittenti e riceventi, montate su un elicottero che sorvola la zona interessata, riescono a captare le onde elettromagnetiche emesse dalla profondità del terreno. Lo studio, unico in Italia per la vastità dell'area di ricerca, si pone l'obiettivo di individuare nuove falde acquifere. Non una cattiva idea in tempi di emergenza siccità. Sptterà poi a un gruppo di esperti a interpretare e processare le informazioni, per fornire un modello idrogeologico del sottosuolo bresciano. Trovare nuove falde o bacini sotterranei non ancora utilizzati per scopi idropotabili non sarà impossibile. E soprattutto, se nei prossimi mesi, fino all'estate, vedete uno strano elicottero nel cielo, ora sapete cosa sia.

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