Trovato altro cadavere di un sub: c'è l'ipotesi "peschereccio della droga"
Un altro cadavere di un sub è stato recuperato a Termini Imerese (Palermo). Mercoledì mattina il ritrovamento in contrada Ginestra. Unica certezza è che è il terzo sub senza vita trovato in zona. Indagini sul, per ora solo presunto, "peschereccio della droga"
Le indagini non sono e non saranno semplici: un altro cadavere di un sub è stato recuperato a Termini Imerese (Palermo). Mercoledì mattina il ritrovamento sulla costa del Palermitano, in contrada Ginestra. Al momento non è possibile stabilire il sesso del sub. Unica certezza è che è il terzo sub senza vita trovato in zona negli ultimi giorni. Tutti e tre ancora senza identità. I primi sono stati recuperati nella zona di Cefalù e Castel di Tusa.
Indagini sul presunto "peschereccio della droga"
In che direzione puntano le indagini dei carabinieri? I cadaveri, vestiti da sub, potrebbero avere a che fare con i seicento panetti di hashish, in tutto 38 chili, recuperati sulla sabbia di contrada Santa Carrà a Capo d’Orlando e sequestrati dalla polizia e dall'Ufficio circondariale marittimo di Sant'Agata Militello. Le procure di Patti e Termini Imerese stanno collaborando nelle indagini sul ritrovamento dei due cadaveri (oggi diventati tre) e sull'hashish ritrovato in vari punti della costa tirrenica, sui loro possibili collegamenti e sull'ipotesi di un carico di droga affondato per il maltempo.
I primi due sub, ripescati tra il 31 dicembre e l'8 gennaio, avevano le mute addosso e alcuni tatuaggi sul corpo. Uno indossava anche le scarpe da ginnastica. Nessuna denuncia di scomparsa è stata presentata, né risultano naufragi di barche. L'ipotesi degli inquirenti è che quei due morti, recuperati a 30 chilometri di distanza uno dall'altro, si trovassero sulla stessa imbarcazione che stava trasportando un grosso carico di hashish, finito in mare. La droga, confezionata tutta allo stesso modo, è stata scoperta nei giorni scorsi sul litorale. In tutto 98 chili di hashish.
Cadaveri sub Sicilia: l'ipotesi e le indagini
Si continua a indagare perché in mare potrebbero esserci delle prove fondamentali e ancora da recuperare: si cerca un peschereccio sommerso dalle acque alte.
Nessun elemento di rilievo dall'esame autoptico sul cadavere di Castel di Tusa: il medico legale non è riuscito a risalire all'età indicativa della vittima. Per quanto riguarda, invece, il corpo recuperato dalla Capitaneria di porto a Cefalù era su una scogliera. La vittima, di età compresa tra i 40 e i 50 anni, indossava una muta da sub. La salma non è stata ancora identificata ed è stata trasferita nella camera mortuaria del cimitero di Termini Imerese a disposizione della magistratura.
I carabinieri di Mistretta, guidati dal Capitano Francesco Marino, stanno indagando per unire i pezzi di più storie differenti tra loro ma capitoli, forse, di un unico racconto, come scrive il collega Riccardo Campolo su PalermoToday: quello del possibile naufragio di un peschereccio con a bordo centinaia di chili di droga e di due corrieri che hanno trovato la morte sfidando le acque agitate della Sicilia senza chiedere soccorso alla Guardia costiera. Perché dell'imponente carico di droga nessuno doveva sapere nulla. Solo un'ipotesi, per ora.