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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ambiente / Venezia

Grandi navi a Venezia, sentenza del Tar annulla il divieto

Lo stop riguardava il canale della Giudecca e di San Marco. Il Tar ha annullato le soglie limite introdotte dal decreto "Clini-Passera" per la mancanza di una via alternativa per raggiungere la Marittima

VENEZIA - Il Tribunale amministrativo regionale del Veneto ha disposto l'annullamento dell'ordinanza della capitaneria di porto della città lagunare contro il transito delle grandi navi nel canale della Giudecca e di San Marco. In particolare la capitaneria aveva stabilito per il 2014 la limitazione del transito nei due canali di navi passeggeri di stazza lorda superiore a 40mila GT (gross tonnage) e, per il 2015, il divieto del passaggio di navi passeggeri di stazza lorda superiore a 96.000 GT.

LA SENTENZA - Il Tar ha rilevato l'illegittimità dell'ordinanza per una serie di motivi, tra cui l'assenza dei presupposti previsti dall'art. 3 del decreto interministeriale n. 79/12 (il cosiddetto "decreto Clini-Passera"), ai sensi del quale i divieti avrebbero potuto applicarsi soltanto a partire dalla messa a disposizione di vie di navigazione alternative rispetto a quelle attualmente in uso e, allo stato ancora non praticabili. I giudici del Tar hanno anche rilevato un difetto assoluto di istruttoria, non essendo stata svolta alcuna valutazione e ponderazione degli interessi pubblici e privati interessati dai divieti riportati nell'ordinanza impugnata.

POLEMICHE - Una decisione destinata a riaccendere il dibattito sui transiti delle grandi navi nel Bacino di San Marco, tra comitati che chiedono che le crociere vengano estromesse completamente dalla laguna e associazioni che invece sottolineano come quest'ultime assicurino al territorio migliaia di posti di lavoro. Da salvaguardare.

VTP ESULTA - "Spero che la sentenza del Tar induca il Governo a varare quei provvedimenti che potranno servire dal 2016 alle compagnie di crociera a fare ritorno a Venezia. Per quest'anno, intanto, registreremo che non arriverà nessuna nave sopra le 96mila tonnellate, anche se la decisione dei giudici amministrativi lo permetterebbe". A dirlo è Sandro Trevisanato, presidente di Venezia Terminal Passeggeri, secondo cui "il governo si sbrighi se non vuole perdere una della poche eccellenze che abbiamo". In sostanza, il presidente di Vtp chiede che vengano pure valutate misure 'cautelative' a favore della salvaguardia della città lagunare ma non possono essere "interdittive" in assenza di una soluzione diversa immediatamente percorribile dalle navi. "Intanto - sottolinea - per quest'anno perderemo 200-300 passeggeri".

La protesta del comitato No grandi navi

I MINISTERI - Di tutt'altro avviso il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, che su twitter interviene a stretto giro di posta: "Governo conferma no a condomini galleggianti nel bacino di San Marco. Laguna patrimonio assoluto da difendere". Inevitabile quindi che dal ministero delle Infrastrutture arrivasse l'annuncio di ricorso al Consiglio di Stato nei confronti della sentenza del Tar: "Il risultato della valutazione di impatto ambientale per il progetto di Adeguamento del Canale Contorta Sant'Angelo è atteso per la prima metà di marzo 2015", si dichiara.

Corteo No Grandi Navi, Battaglia al Tronchetto (foto di Giacomo Costa)

IL PORTO - “Prendiamo atto della sentenza emessa dal Tar Veneto - dichiara il presidente dell'Autorità portuale, Paolo Costa - un ulteriore stimolo affinché venga presa quella decisione capace di togliere le navi da San Marco senza mettere in crisi l’eccellenza crocieristica veneziana, consentendo così di uscire dall’impasse che dura ormai da troppo tempo. Attendiamo con fiducia le decisioni che il Governo vorrà prendere, al più presto”.

L'UNESCO -  "E' fuori discussione che l'interesse pubblico sia assolutamente prevalente. Io spero che il Consiglio di Stato faccia a sua volta giustizia rispetto a questa decisione del Tar del Veneto. E' proprio vero che qualche volta i giudici a Berlino sono assenti". Lo afferma il presidente della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco, Giovanni Puglisi: "Sono allibito dal provvedimento del Tar del Veneto - argomenta Puglisi - perché, secondo me, non rende giustizia non tanto alla decisione della Capitaneria di Porto, quanto ai veneziani stessi, agli italiani, al buon senso, al gusto estetico di un Paese che ha la necessità di vedere valorizzati i suoi beni culturali. Sono altrettanto allibito dalla motivazione. Com'è possibile che un organo pubblico come il Tar si ponga un problema del genere sulla carenza di valutazione degli interessi pubblici e privati interessati dai divieti? Ma quale può essere la conflittualità fra interesse pubblico e privato nel contesto?".

CONFINDUSTRIA - "La decisione non fa che riconoscere quanto da tempo associazioni di categoria, sindacati e addetti ai lavori hanno perentoriamente denunciato: che serve al piu' presto prendere una decisione sulla scelta della via per l'arrivo in Marittima". A sottolinearlo il presidente di Confindustria Venezia, Matteo Zoppas, secondo cui "questo è esattamente quanto prevedeva il Decreto Clini-Passera". Da Zoppas è arrivato anche un invito a non dimenticare che si tratta di un settore che ocupa "oltre 5000 persone che vivono ormai da 3 anni con una spada di Damocle sulla testa". "Anche se, sulla carta, sono stati cancellate le limitazioni di fatto abbiamo perso occasioni, economia e quindi impresa ed occupazione - ha concluso il presidente di Confindustria Venezia - Il nostro auspicio è che questa sentenza, anziché alimentare nuove polemiche strumentali, possa invece essere utile per risvegliare la responsabilità politica di questa decisione e accelerare la messa in cantiere della soluzione più idonea a tutelare tanto la città di Venezia quanto il suo indotto economico". (da Venezia Today)

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