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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Palermo

Tenta di lanciare la mamma dal balcone, lei lo difende: "Mio figlio non è un mostro, aiutatelo"

Parla la madre di Francesco Rizzo, il 25enne che martedì sera ha tentato di ucciderla. La donna racconta a PalermoToday quegli attimi terribili. "La separazione non c'entra nulla. E' caduto in depressione dopo 3 anni ai domiciliari, ha bisogno di essere curato"

“Mio figlio non è un mostro, ha solo bisogno d’aiuto”. A parlare è la madre di Francesco Rizzo, il venticinquenne che martedì sera ha tentato di lanciarla dal balcone dopo averla aggredita. La donna, collaboratrice domestica di 47 anni, nonostante quei momenti terribili passati nella loro casa di largo Giuliana, a Brancaccio, non riesce a provare alcun sentimento d’odio nei confronti di Francesco.

“Io conosco mio figlio – racconta con la voce rotta dalla commozione a PalermoToday – e so che non l’avrebbe mai fatto. Da tre settimane era caduto in una sorta di depressione, dovuta ai quasi tre anni passati agli arresti domiciliari. Tanto che la dottoressa gli aveva prescritto una cura con dei medicinali. Da un paio di giorni però aveva smesso di prenderli. Forse è proprio questa la causa del raptus. Non certo la situazione che c’è tra me e mio marito, visto che siamo separati ormai da 5 anni. C'è anche chi ha parlato di degrado, ma nella mia famiglia non c'è degrado”.

Francesco era stato arrestatato quasi quattro anni fa per rapina. Dopo sette mesi in carcere, gli era stato concesso di scontare la sua pena in casa. “Non era contento di ciò che aveva fatto – continua la donna -, lo definisco un ‘errore di gioventù’. Aveva accettato la condanna ed era contento di essere uscito dal carcere. L’aveva presa bene: aveva rotto con le amicizie del passato e mentre io ero al lavoro lui si prendeva cura della casa. Mai nessuna trasgressione”. Nessun problema nemmeno col padre. “Io e mio marito – dice – abbiamo mantenuto dei rapporti civili. Spesso veniva a casa per guardare le partite con Francesco, oppure quando tornavano gli altri miei due figli che lavorano fuori Palermo per stare coi nipotini”.

Ma a un certo punto cambia qualcosa. “Circa tre settimane fa – racconta la donna - ho iniziato a vedere Francesco ‘cambiato’: non mangiava più, stava sempre nella sua stanza, non guardava più nemmeno la tv. Era caduto in una sorta di depressione. Un giorno sono tornata e non l’ho trovato a casa. Preoccupata ho subito avvisato la polizia, gli agenti mi hanno tranquillazzata e devo dire che sono stati molto comprensivi. Quando poi è tornato diceva delle frasi sconnesse. A quel punto ho chiesto aiuto e ho fatto una richiesta per una visita psichiatrica”.

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