TRENTO - Una pensione misera e uno sfratto. Vivere in condizioni del genere, in tempi come questi, può diventare impossibile. E' emblematica la storia di un pensionato di 74 anni che da cinque mesi vive sotto un ponte lungo il fiume Adige, alle porte della città.

Il suo caso è stato portato alla luce dal consigliere comunale Claudio Cia con un'interrogazione e una video-intervista. L'uomo ha detto di aver subìto uno sfratto esecutivo non riuscendo a pagare i 300 euro d'affitto, a fronte di una pensione di 620 euro al mese, e di non avere speranza di accedere alle graduatorie per un appartamento Itea.

LA RISPOSTA DEL COMUNE - Il Comune di Trento, in una nota, precisa che il servizi sociali hanno da tempo contattato il pensionato il quale però "fino ad oggi ha rifiutato ogni aiuto". L'uomo, continua il Comune, risulta essere residente a Ravenna "dove è tuttora titolare di un alloggio popolare e dove è seguito dai servizi sociali locali che hanno sempre cercato di aiutarlo". Il fatto che non sia residente a Trento da almeno tre anni, inoltre, gli preclude la possibilità di chiedere un appartamento Itea, aggiunge la nota del Comune. "Gli operatori di strada torneranno a contattarlo anche in questi giorni per cercare di condividere con lui una soluzione che risponda ai suoi bisogni prima dell'arrivo dell'inverno", conclude il Comune.

Sulla vicenda interviene il senatore trentino della Lega Nord Sergio Divina. "Il Trentino è capace di dare vitto, alloggio e quant'altro a decine, centinaia di stranieri più o meno legali, mentre questo pensionato, lavorando onestamente tutta la vita racimolando una magra pensione che non gli consente di avere una vita dignitosa, ha come massima alternativa la scelta se pagare l'affitto o le medicine o le bollette o fare la spesa". (da TrentoToday)