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Venerdì, 29 Marzo 2024
Città Trieste

Porto Trieste: sgombero del presidio "No Green Pass", cariche e idranti

I portuali sul posto sono poche decine. Li hanno sostituiti i no vax di Trieste ed altri provenienti da fuori, che in questi minuti hanno annunciato la resistenza passiva. Momenti di tensione. Non è chiaro al momento se alcuni manifestanti siano stati fermati

Continua fino all'alba il presidio al Molo VII di Trieste, ma la svolta arriva nella prima mattinata. Le forze dell'ordine hanno iniziato a sgomberare l'area dell'ingresso. I portuali sul posto, peraltro, erano poche decine. Li hanno sostituiti i no vax di Trieste ed altri provenienti da fuori, che in questi minuti hanno annunciato la resistenza passiva. Stefano Puzzer ed altri colleghi del Coordinamento lavoratori Porto Trieste hanno invitato i manifestanti a lasciar libero l'ingresso ai lavoratori e ai camion che vogliono entrare. 

Sgombero al porto di Trieste: la diretta

Prima delle 9 è poi cominciato lo sgombero vero e proprio dei manifestanti che stazionano davanti al Varco 4 di Trieste. Camionette della Polizia di Stato si sono  posizionate di fronte ai manifestanti in presidio da venerdì al varco 4, che continuano a gridare 'la gente come noi non molla mai' e ancora: 'libertà'. I poliziotti sono scesi dai mezzi in tenuta antisommossa, un funzionario ha più volte invitato i presenti a disperdersi poi sono stati azionati gli idranti.

Lo sgombero dei "no green pass" dal Porto di Trieste

I lavoratori portuali, riconoscibili per le tute gialle, hanno costituito un cordone tra la polizia e i No Green pass per evitare appunto contatti tra le forze dell'ordine e i manifestanti e garantire dunque anche l'incolumità di tutti. La polizia continua progressivamente ad avanzare e ci sono state alcune cariche. Non è chiaro al momento se alcuni manifestanti siano stati fermati.

Il varco 4 del Porto di Trieste è libero intorno alle 11. Le forze dell'ordine hanno utilizzano nuovamente gli idranti facendo pressione sulle centinaia di manifestanti, spinti verso l'area parcheggio del porto, cercando di disperdere il sit in. Tra i manifestanti, uno alza un cartello 'lottiamo per i diritti, no discriminazioni'.

Porto di Trieste: la protesta è durata giorni

Viene da fuori città un terzo delle migliaia di manifestanti che ieri per il terzo giorno consecutivo hanno occupato l'area davanti al varco 4 del porto di Trieste. Il capoluogo del Friuli Venezia Giulia "è diventato la piazza del popolo anti Green Pass" scrive TriestePrima. La testa - anche se le diverse anime sostengono che non ci siano differenze - sembra tornata ad essere prerogativa del Coordinamento triestino che riunisce le realtà contrarie alla certificazione verde. "Proseguiremo ad oltranza" ha detto una portavoce del gruppo che guida la protesta.  "Qui non si capisce più nulla" dice quacuno in piazza.

C'è chi megafono alla mano si entusiasma, chi veste magliette che ricordano il dramma della Shoah, chi invece spinge i bambini ad offrire ai poliziotti dei pensieri positivi. "Giù le mani dai bambini" gridano nei cortei e nelle proteste, eppure i genitori portano i loro figli anche in questa piazza.

"Il forte legame tra il porto, i suoi lavoratori e la città non può e non deve essere compromesso da persone che con il porto non hanno nulla a che fare. Il risultato sindacale dà una risposta di solidarietà tra i lavoratori del porto e indica una possibile soluzione anche per altri lavoratori". È quanto si legge in una nota congiunta di Cgil, Cisl e Uil in merito alla protesta dei portuali di Trieste. Per i sindacati "ci sono molti lavoratori portuali che in questi giorni hanno scelto di lavorare e garantire con grande responsabilità e senso di appartenenza l'indispensabile continuità operativa, parlando con dignità alla città e all'autorità portuale".

"Le legittime manifestazioni di dissenso - aggiungono Cgil Cils e Uil - devono essere garantite, ma non possono impedire ad un porto e ad una città di continuare a generare reddito e prospettive per il futuro. Quelle persone che hanno dimostrato solidarietà a quei lavoratori portuali in presidio facciano un passo in avanti e liberino il porto e quei lavoratori da un peso e una responsabilità che non hanno. Non si esasperi questa situazione perché, nel rispetto di tutte le idee, chiediamo che la maggioranza non sia ostaggio di una minoranza".

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