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Venerdì, 19 Aprile 2024
Città Palermo

Non riesce più a respirare: a una donna viene asportato un tumore di due chili alla pleura

Intervento provvidenziale all'ospedale Cervello di Palermo. I medici: "Oggi la paziente è tornata alla sua vita"

Intervento provvidenziale all'ospedale Cervello di Palermo dove a una paziente di 70 anni è stato asportato in urgenza un raro tumore "mesenchimale" (tumore fibroso solitario della pleura) che pesava circa 2 chili. Il tumore era nel torace e occupava per intero la cavità pleurica destra con relativa compressione del polmone. "La paziente è giunta in grave insufficienza respiratoria da altro ospedale siciliano ed è stata trasferita in Rianimazione" spiegano dall'ospedale. Lo scorso mese, si legge nella nota, la donna "è stata sottoposta all'intervento chirurgico che ha asportato per intero il tumore di oltre 30 centimetri e dal peso eccezionale di circa 2 chili". L'operazione è stata effettuata dall'equipe della Chirurgia Toracica dell'ospedale palermitano diretta da Giuseppe Agneta "con la collaborazione dei dirigenti medici Fabio Lupo e Mariano Di Martino". 

Un risultato frutto di una sinergia di squadra e che ha evidenziato anche "il ruolo fondamentale anche dei medici anestesisti-rianimatori". L'equipe anestesiologica in sala era costituita da Giovanni Milone e da giovani assistenti in formazione. La paziente è stata dimessa 25 giorni dopo l'intervento "con la ripresa di una piena autonomia".

"La patologia neoplastica - spiega Agneta - in oggetto ha un'incidenza inferiore al 2% delle patologie pleuriche ed è caratterizzata da un andamento subdolo poiché paucisintomatica. Viene, infatti, svelata generalmente quando comincia a causare disturbi di tipo respiratorio con affanno e facile affaticamento, ovvero dolore gravativo (nel linguaggio medico riferito a fenomeno morboso caratterizzato da un senso di peso doloroso) dell'emitorace interessato. Solo in pochissimi casi si apprezza con diagnosi precoce e spesso il riscontro è occasionale, ovvero connesso a indagini radiologiche eseguite per altre ragioni. Le dimensioni e il peso del caso trattato presentano un aspetto di eccezionale riscontro in senso assoluto e ancor più in senso relativo in relazione alle caratteristiche antropomorfiche della paziente: estremamente magra con un peso corporeo di circa 35 chili".

"Oggi questa persona - conclude Agneta - è tornata alla sua vita, ma questo risultato evidenzia anche l'importanza di centri altamente qualificati e attrezzati con dotazioni chirurgiche adeguate e team multidisciplinari idonei al trattamento e alla gestione appropriata del management post-operatorio, che è delicatissimo soprattutto nelle prima fasi, almeno quanto lo è quello strettamente chirurgico di questi pazienti". 

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