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Martedì, 16 Aprile 2024
Città Catania

Scaraventa a terra il figlio di tre mesi: il piccolo è morto

E' successo a Catania. Il neonato è morto in ospedale. La donna, 26 anni, è stata arrestata

Una donna di 26 anni è stata arrestata dalla polizia a Catania con l'accusa di avere ucciso il proprio figlio di tre mesi lanciandolo a terra. Il neonato è morto in ospedale, lo scorso 15 novembre, il giorno dopo il ricovero per le ferite riportate alla testa. La notizia si è appresa oggi, dopo che personale del commissariato Borgo Ognina ha eseguito nei confronti della donna un'ordinanza cautelare in carcere emessa dal Gip, su richiesta della Procura, per omicidio aggravato dall'avere agito contro il discendente.

Lo scorso 14 novembre, il neonato è stato portato nel pronto soccorso dell'ospedale Cannizzaro, dove è stato intubato, e poi trasferito nella rianimazione della Neonatologia dell'ospedale Garibaldi-Nesima, dove è deceduto il giorno dopo il ricovero.

In un primo momento la madre aveva riferito che il figlio "si era fatto male cadendole accidentalmente dalle braccia a causa di una spinta che si era data da solo". Successivamente, però, attraverso l'audizione, da parte della procura e della polizia, di tutti i soggetti intervenuti nell'immediatezza e dei fatti, e della stessa 26enne sentita alla presenza del difensore di fiducia, si accertava che la caduta del bambino non era stata accidentale bensì che era stata la madre dello stesso a scaraventarlo a terra con forza. Le indagini del commissariato di polizia Borgo-Ognina sono state coordinate dal procuratore Carmelo Zuccaro, dall'aggiunto Ignazio Fonzo, che coordina il dipartimento reati contro le persone, e dal sostituto Fabio Saponara.

All’esito anche di consulenza neuropsichiatrica, la Procura ha richiesto la misura di custodia cautelare, accolta dal Gip che ha ritenuto “integrata una continuità di azione dell'indagata la quale - attesa anche la tenerissima età del figlio - agiva di certo al fine di ucciderlo (dolo intenzionale) e, comunque, si è rappresentata l’evento omicidiario come realizzabile con elevato grado di probabilità o anche con certezza come conseguenza diretta ed immediata della propria azione (dolo diretto)", specifica la Procura. L’arrestata è stata condotta, per le formalità di rito, presso la Casa Circondariale di Catania, dove verrà interrogata dal Gip.

Tragedia familiare: uccide il figlio e si toglie la vita 

"Avevo la mente oscurata e non so spiegare cosa è successo ma sicuramente non volevo uccidere mio figlio, non ho mai pensato di ucciderlo perché io lo amavo". Così, nell'interrogatorio davanti ai Pm, la 26enne arrestata dalla polizia a Catania con l'accusa di avere ucciso il bambino di tre mesi scaraventandolo a terra. Ai magistrati, come ricostruisce il suo legale, l'avvocato Luigi Zinno, la donna ha detto di "essersi sentita male" e che la sua intenzione era di "gettarlo sul letto e non per terra". L'omicidio è stato commesso in casa della nonna paterna della 26enne che non è sposata e che al figlio aveva dato il proprio cognome. E' stata lei stessa, rivela il suo legale, a chiamare aiuto. Sono arrivati subito sua nonna, che ha 85 anni, e suo padre e a loro ha detto che il piccolo gli era scivolato dalla mani ed era finito a terra. "Quel giorno stava male - aggiunge il penalista - e aveva chiamato suo padre, che era al lavoro, per dirgli se poteva tornare a casa. La signora aveva avuto un'infanzia dolorosa per la morte della madre, che ha perso quando aveva 11 anni. Quando è rimasta incinta è andata a vivere con la nonna". Secondo l'avvocato, la 26enne ha sofferto di "una grave forma di depressione post partum, che ha aggravato la sua condizione di persona fragile psicologicamente".

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