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Venerdì, 19 Aprile 2024
Città Como

Uccide di botte la moglie per gelosia e fugge in Italia: killer preso mentre mangia alla Caritas

L'uomo, 40 anni, stava cercando di scappare: "tradito" da Facebook e preso dalla Squadra Mobile a Como

Dopo aver ucciso la sua compagna al termine di una lite, colpendola con calci e pugni, aveva lasciato la sua città cercando di fuggire. Nella sua corsa disperata, però, ha fatto un errore: ha creato un profilo Facebook, forse alla ricerca di contatti utili a mettere in pratica il suo piano, che alla fine lo ha tradito. U.K.F., 40enne nato a Levallois Perret in Francia ma di origini turche, è stato arrestato giovedì mattina a Como perché sospettato e accusato dell'omicidio della sua compagna, la 50enne Valerie Kelemen.

Uccide la moglie e scappa in Italia: arrestato alla Caritas di Como

La donna era stata trovata morta lo scorso 21 aprile 2019 nella sua casa di Melun, a una cinquantina di chilometri da Parigi. Il decesso, aveva stabilito il medico legale, risaliva ad almeno un giorno prima e ad ucciderla - secondo gli inquirenti francesi - era stato proprio il suo compagno, che l'aveva ammazzata di botte per motivi di gelosia. Durante le indagini che hanno incastrato il 40enne, investigatori e inquirenti francesi hanno accertato che il killer stava cercando di raggiungere la Turchia, tanto che a inizio maggio - quando in Italia non era ancora formalmente ricercato - risulta un suo respingimento alla frontiera tra l'Italia e la Slovenia.

Il 10 maggio è arrivata l'accelerata all'inchiesta con l'emissione di un mandato di arresto europeo. Quattro giorni dopo, il “Tribunal de Grand Istance de Melun” ha spiccato un ordine europeo di indagine penale che il pm Sergio Spadaro ha delegato alla Squadra Mobile della Questura di Milano, guidata dal dirigente Lorenzo Bucossi. Gli agenti, che si sono subito messi sulle tracce del ricercato, sono riusciti a scoprire che l'uomo aveva creato un account Facebook che "restituiva" un indirizzo Ip pubblico italiano. A quel punto, i poliziotti hanno scandagliato gli Ip privati collegati - come le connessioni wifi usate - e sono arrivati a Como. 

Dopo giorni di appostamenti e pedinamenti, giovedì verso ora di pranzo sono scattate le manette: l'assassino è stato bloccato mentre entrava alla Caritas di via Tatti a Como per il pranzo. Il lavoro degli investigatori prosegue adesso per capire se il ricercato avesse trovato appoggi o coperture nella città lariana, dove è presente una folta comunità turca, e per ricostruire i suoi spostamenti in Italia. Non è escluso, però, che il 40enne stesse semplicemente cercando di passare la frontiera verso la Svizzera per poi partire alla volta della Turchia. Gli agenti della Mobile, però, sono arrivati prima di lui.
 

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