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Martedì, 16 Aprile 2024
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Unioni civili al via: "Così avremo più diritti rispetto a prima"

A colloquio con Ivan e Ruffina, quarta coppia a firmare sul registro a Milano: convivono da un anno e sono una coppia normalissima. "L'obiettivo è arrivare al matrimonio, ma ora per motivi economici il futuro è nebuloso"

MILANO - Nessun abito bianco, niente merletti, né organza. Solo tanta voglia di diritti anche se cambia poco, almeno praticamente. Ma non è il giorno per lamentarsi, oggi, 18 settembre 2012, all'anagrafe di via Larga, si è dato il via alle prime firme sul registro delle unioni civili. Coppie omosessuali o etero, poco importa. È questa la conquista.

Loro sono Ivan e Ruffina. Sono stata la quarta coppia a firmare sul registro. Lui, giacca grigia con righe chiare verticali, cravatta adolescenziale con Snoopy, lei vestito nero, semplice. Sono sorpresi perché non si aspettavano quella ressa di giornalisti e fotografi dentro l'ufficio. Per loro oggi è una semplice giornata. Li accompagniamo lungo la strada che dall'anagrafe porta in Duomo. Facciamo due chiacchiere.

Raccontateci, chi siete?
Siamo di Milano, stiamo insieme da 12 anni. Conviviamo da uno. Ci siamo conosciuti nell'ambiente universitario, grazie ad alcuni amici comuni. Abbiamo 35 (lui) e 34 (lei) anni.

Che cosa fate nella vita?
Abbiamo una caseficio nella zona di Varese. Produciamo formaggi e salumi. Lo facciamo insieme.

Con l'unione civile cosa cambierà concretamente per voi?
Onestamente ancora non ci è del tutto chiaro. Siamo certi che avremo un po' più di diritti rispetto a prima. Ci informeremo meglio dopo.

Come mai non avete scelto il matrimonio?
L'obiettivo è arrivare al matrimonio, ma per il momento per motivi economici il futuro è nebuloso e non riusciamo ad affrontare quella spesa. Oggi abbiamo anche un mutuo da pagare. Per questo motivo oggi con l'unione civile cerchiamo di abbreviare questa distanza.

Matrimonio civile o cattolico?
Siamo entrambi credenti. Nel senso che abbiamo fatto un percorso cattolico ma abbiamo sviluppato una coscienza molto personale. La Chiesa è fatta di uomini e per molte ragioni noi non siamo in linea con le loro idee. Quindi per un discorso di coerenza sceglieremo il matrimonio civile
Nel frattempo, da via Larga siamo arrivati in piazza Duomo. Scattiamo loro un'ultima foto con la cattedrale alle spalle e li salutiamo. Loro vanno ma vengono ancora fermati dalla stampa. Ivan e Ruffina devono però tornare a casa perché oggi si lavora, insieme, finalmente in maniera ufficiale. E se ne vanno, così come erano arrivati: metro rossa, questa volta direzione Rho. (da MilanoToday)

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