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Giovedì, 18 Aprile 2024
Città Napoli

Vesuvio, a rischio 700mila persone: il nuovo piano d'emergenza in caso di eruzione

Per completare l'aggiornamento entro la fine di ottobre i comuni della "zona rossa" dovranno completare l'iter previsto dalla Protezione civile. Il governatore De Luca: "Da evacuare 700mila cittadini in 72 ore"

NAPOLI - "O si fa finta di non vedere oppure, come si fa in Campania, si decide di affrontare le sfide a viso aperto, anche le più pesanti e difficili". Non usa mezzi termini il governatore campano, Vincenzo De Luca, nel commentare il nuovo piano di evacuazione per l’emergenza Vesuvio messo a punto dalla Regione con il supporto dell’Acam e condiviso con il dipartimento di Protezione Civile e i gestori delle reti infrastrutturali. Il programma, presentato stamattina a palazzo Santa Lucia dal presidente della giunta e del capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, coinvolge 25 Comuni della provincia di Napoli, compresa la zona Est del capoluogo, e 672mila cittadini residenti nella zona Rossa che saranno trasferiti in 19 Regioni del Nord, Centro e Sud Italia.

LA NUOVA ALLERTA - Sono previsti quattro livelli di allerta: base (ovvero la condizione attuale), attenzione, preallarme e allarme. Solo in quest’ultima fase, la popolazione sarà obbligata a lasciare la zona rossa entro 72 ore. "Il piano - ha spiegato De Luca - prevede anche l’impiego di 500 pullman e 220 treni, si tratta di un progetto di mobilità organizzata e ordinata che siamo in grado di reggere".

Il piano di evacuazione del Vesuvio (Foto Ansa)

IL PIANO ENTRO OTTOBRE - Il governatore ha assicurato che il completamento del piano "avverrà alla fine di ottobre, quando tutti i 25 Comuni coinvolti avranno presentato i propri piani di Protezione Civile. Abbiamo - ha aggiunto - alcune soglie da rispettare: il primo spostamento, a carico dei Comuni, avverrà nelle zone cosiddette di attesa, cioè aree individuate per il primissimo spostamento. Dalle zone di attesa prevediamo di spostare i cittadini nelle zone di incontro, quelle gestite dalla Regione che poi si fa carico di spostare i cittadini nelle Regioni gemellate. Nei prossimi mesi, lavoreremo anche per completare la rete infrastrutturale e viaria a supporto del piano di evacuazione". Mancano all'appello, però, cinque comuni dell'area "rossa" tra cui quello commissariato di Pompei.

Alcune immagini del Vesuvio

NESSUN ALLARMISMO MA INFORMAZIONE - Per De Luca, il progetto potrà funzionare "solo se i Comuni svolgeranno uno straordinario lavoro informativo, a partire dalle scuole, dove dovranno essere divulgati opuscoli e depliant informativi. Ma ci tengo a precisare - ha concluso De Luca - che non ci sono emergenze alle porte, non bisogna creare allarmismi ma lavorare in maniera ordinata e organizzata per essere pronti ad affrontare qualunque emergenza. Anche dopo l’esperienza del sisma in Centro Italia veniamo richiamati all’obbligo di prevedere e prepararci alle emergenze".

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IL PIANO DI EVACUAZIONE - Come previsto dalle disposizioni per l’aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei firmate dal presidente del Consiglio dei ministri lo scorso 24 giugno e pubblicate in Gazzetta Ufficiale, ecco dove saranno evacuati gli abitanti. I cittadini di Giugliano in Campania in parte a Trento e Bolzano; alcuni di quelli di Marano di Napoli in Liguria; da Pozzuoli in Lombardia e da Bacoli tra Umbria e Marche; da Monte di Procida in Abruzzo e Molise; da Quarto in Toscana; gli abitanti delle 10 municipalità di Napoli divisi tra Sicilia, Sardegna, Veneto, Piemonte e Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Puglia, Basilicata e Calabria, Lazio. 

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SFOLLATI SU BUS E TRENI - Il piano prevede l'individuazione di 21 "gate" di accesso alla rete stradale primaria, ognuno di essi è assegnato a un comune. Complessivamente sono 16 le aree di incontro complessive, di cui 8 per l'allontanamento assistito, 7 per quello con modalità individuale e 1 promiscuo. E' stata fatta anche una stima del numero di corse di bus (4.365 al giorno) e di quelle ferroviarie (220 al giorno) necessarie a trasferire la popolazione.

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