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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Città Verona

Vigili in malattia in realtà andavano allo stadio a vedere la partita

Uno di loro avrebbe ottenuto falsi certificati medici in ben tre occasioni, recandosi poi allo stadio passando davanti ai colleghi in servizio

VERONA - Tra le migliaia di persone che allo stadio Bentegodi esultavano per il pareggio dell'Hellas Verona contro la Juventus, il 9 febbraio 2014, ce n'erano anche due che non avrebbero dovuto essere lì: due vigili urbani che avrebbero deciso di mettersi in malattia per andare a seguire le prodezze della loro squadra di calcio. Ora i due agenti della polizia municipale rischiano pesanti sanzioni e uno di loro addirittura una condanna penale.

IL CASO - Uno dei due uomini, di 51 anni, non voleva assolutamente perdersi le partire dell'Hellas contro Roma, Juventus e Parma (al Tardini) ma purtroppo in quei giorni era di turno in fiera in un'occasione e proprio al Bentegodi nelle altre due. In tutti e tre i casi (si tratta di quelli accertati ma si ipotizza siano di più), l'uomo si è visto respingere la richiesta di ferie e si è quindi recato dal medico di guardia lamentando malesseri generali come mal di schiena e mal di stomaco. Con il certificato medico in mano poi, dopo aver comunicato al comando la sua assenza, l'uomo si è diretto allo stadio in scooter passando davanti ai colleghi, quando l'Hellas giocava in casa.

Ad inchiodarlo però i filmati del circuito di sorveglianza del Bentegodi, insieme alla testimonianza di alcuni agenti che lo seguivano in incognito, visto che da tempo i suoi "acciacchi della domenica" avevano destato sospetti e  all'esame degli ingressi degli abbonati, che ha confermato la sua presenza allo stadio in quelle occasioni. Per quanto riguarda la trasferta del Tardini invece, è stata la stessa società emiliana a confermare la sua presenza. Il pm gli ha imputato il reato di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, oltre a quello di aver indotto i medici a compilare certificazioni errate. Il gip lo ha rinviato a giudizio alla metà di maggio.

Stesse accuse anche per un altro agente, allo stadio quel 9 febbraio per vedere la partita contro la Juve. Il legale dell'uomo è riuscito a dimostrare che le malattie domenicali del suo assistito non erano inventate ma rientravano in un quadro più ampio di seri problemi di salute, in cui la partita del club scaligero risulterebbe come una specie di "terapia psicofisica". Il pm quindi ha ottenuto l'archiviazione del caso, il vigile però rischia comunque provvedimenti disciplinari. (VeronaSera)

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