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Martedì, 23 Aprile 2024
Bergamo

Ucciso per una lite al semaforo: l'aggressore alterato dalla cocaina

Si aggrava la posizione dell'operaio accusato di aver speronato la moto di Walter Monguzzi, morto sul colpo dopo l'incidente

Aveva urtato un motociclista al termine di una banale lite per una precedenza mancata. Poi era fuggito al volante della sua Fiat Panda, mentre i soccorritori, allertati da alcuni testimoni, tentavano invano di far ripartire il cuore di Walter Monguzzi. Ma per l'agente di commercio di 55 anni residente a Osio Sotto (Bergamo) non c'era stato più nulla da fare. Rintracciato e arrestato dai carabinieri poche ore dopo l'incidente, l'automobilista (l'operaio bergamasco di 49 anni Vittorio Belotti) è finito in carcere per omicidio volontario e omissione di soccorso. Ora la sua posizione si è ulteriormente aggravata.

Secondo gli inquirenti, infatti, l'uomo aveva assunto cocaina lo scorso 30 ottobre, giorno in cui si verificò il drammatico incidente in via Papa Giovanni XXIII a Montello (Bergamo). Il 49enne dovrà quindi rispondere di omicidio volontario aggravato dai futili e motivi e pure dalla guida sotto l'effetto di stupefacenti. Belotti non potrà quindi chiedere il rito abbreviato e ottenere sconti di pena. Stando a quanto fin qui ricostruito dall'accusa, all'origine del dramma ci sarebbe un violento diverbio scoppiato per questioni di viabilità: Monguzzi non avrebbe dato precedenza alla Panda di Belotti mentre entrambi i veicoli affrontavano una rotonda. Al semaforo successivo la lite, durata - pare - qualche istante. Almeno altri cinque automobilisti avrebbero assistito alla scena, e tra loro c'è chi ha riferito di un calcio con cui la vittima avrebbe colpito la Panda dell'operaio.

Entrambi sarebbero poi ripartiti con il semaforo verde: la moto dell'agente di commercio, sposato e padre di una ragazza di 28 anni, sarebbe stata speronata dalla Panda. Il 55enne sarebbe stato scaraventato dall'asfalto e poi colpito anche da un'altra vettura. Belotti però non si fermò a prestare soccorso, come detto verrà rintracciato dai carabinieri nel giro di poche ore e portato in carcere. In attesa del processo, e preso atto delle consulenze che hanno meglio ricostruito la dinamica del dramma, il gip ha disposto gli arresti domiciliari per l'operaio di Montello. 

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