"Bambini picchiati e denutriti": lo zio gettato in un cassonetto, aggrediti anche i genitori
Anziché denunciare ai servizi sociali lo stato di indigenza della famiglia, i vicini di casa avrebbero preferito farsi giustizia da soli
Una prolungata condizione di maltrattamento e denutrizione dei bambini. È quanto sta emergendo dalle indagini coordinate dalla Procura di Napoli sul tentativo di linciaggio avvenuto a Scampia, nella periferia nord di Napoli, dove un uomo accusato di molestie e abusi sessuali sui nipoti è stato picchiato da un gruppo di persone e gettato in un cassonetto, salvato solo dall'intervento delle forze dell'ordine. Le scene, riprese con uno smartphone e finite in rete, avevano fatto il giro dei social.
Gli investigatori stanno ricostruendo l'accaduto e il contesto familiare e al momento non risultano abusi sessuali nei confronti dei bambini, mentre è stata rilevata una condizione di maltrattamenti e denutrizione che probabilmente era conosciuta alle persone del quartiere.
Secondo quanto appreso da Napolitoday protagonista della vicenda una famiglia residente nella Vela Celeste. Gli abitanti del quartiere erano venuti a conoscenza dei maltrattamenti compiuti ai danni di tre bambini dai genitori e da uno zio. Ma l'accusa di aver abusato sessualmente dei piccoli non sarebbe vera.
I maltrattamenti e la denutrizione, invece, informazioni di cui disponevano i vicini della famiglia, non erano state segnalate ai servizi sociali o altre reti di assistenza. È comunque probabile che le condizioni di quei bambini fossero note nel quartiere e abbiano indotto i residenti a farsi giustizia da soli, senza denunciare il tutto alle autorità.
Anche i genitori dei bimbi erano stati aggrediti. Trentasei anni lui e 28 lei, sono finiti ricoverati all'Ospedale del Mare e i tre bambini affidati ad un'assistente sociale e poi ricoverati al Santobono. I medici che li hanno presi in cura hanno accertato ecchimosi, escludendo però violenze sessuali. Lo zio, la vittima ripresa nel video virale, è stato ricoverato al Cardarelli in condizioni gravi.