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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tav, tra le proteste iniziano gli espropri

Cronaca di una giornata No Tav. Una fiaccolata all'alba fino al cantiere. Quindi due presidi e due manifestazioni. Gli studenti che occupano l'autostrada e la signora Marisa, 67 anni, che si ammanetta alle recinzioni

Nella giornata "degli espropri", come è stata ribattezzata dai No Tav, il popolo della Val di Susa è tornato a Chiomonte, dopo un corteo partito da Gaglianone, per ribadire il proprio "No" alla grande opera. Ed è Marisa Mayer, storica attivista del movimento, incatenata alla recinzione del cantiere di Chiomonte la fotografia del giorno. 67 anni, "operata due volte all'anca" ha raccontato ai media presenti, ha posato in terra la sua borsa, ha appoggiato alla rete la stampella, si è accomodata su una sedia e si è incatenata "perchè tolgano queste recinzioni". 

Se fino a questa mattina Marisa era incerta se portare avanti una protesta per una nelle sue condizioni "estrema", spiega che "Il trattamento che ci è stato riservato stamattina, quando ci hanno fatto entrare nei nostri terreni passando ingabbiati come delle pecore, mi ha convinta. Ma è tutto a essere vergognoso". Trattiene a stento le lacrime davanti alle telecamere, Marisa, nel denunciare che "le lettere di esproprio ci sono arrivate il 2 marzo, ma il 27 febbraio i nostri terreni erano già stati occupati".

Gli espropri - Con Marisa, sono venti su 67 i proprietari dei terreni (in tutto due ettari) che compongono l'area di cantiere di Chiomonte che si sono presentati alla convocazione della Lyon-Turin Ferroviarie (Ltf) per la determinazione degli indennizzi per l'occupazione termoranea di almeno cinque anni. Molti degli assenti, tra cui Luca Abbà, militante ancora in ospedale dopo essere precipitato dal traliccio sul quale era salito durante una protesta lo scorso 27 febbraio, si sono fatti rappresentare dal leader del movimento, Alberto Perino, tramite una serie di deleghe.

Immagini della protesta No Tav dell'11 aprile

La cronaca della giornata - Intorno alle 9 comincia la chiamata dei proprietari dei terreni. Uno ad uno, entrano nel cantiere scortati dagli agenti di polizia a presidio del sito. A ogni chiamata, i manifestanti giunti sul posto dopo una fiaccolata notturna hanno scandito slogan in difesa della valle mentre a Fausto Spaccapietra, attivista del movimento e proprietario di un appezzamento di terra entrato nel cantiere avvolto in una bandiera No Tav, che è stato dedicato un lungo applauso. Tra i tanti momenti di tensione, il maggiore si è verificato quando gli avvocati del legal team No Tav hanno scoperto che a gestire la situazione e a convocare i proprietari era un tecnico della Ltf e non della Rete Ferroviaria Italiana, in qualità di autorità espropriante. Proprio in quei frangenti, infatti, oltre duecento studenti medi provenienti dalle scuole superiori della Valle, hanno bloccato l'autostrada per Bardonecchia all'altezza di Chianocco. Dopo aver percorso un tratto della statale 25, hanno raggiunto la galleria Prapontin, occupando entrambe le carreggiate e costringendo le forze dell'ordine a chiudere l'autostrada. Intanto, attorno alle reti del cantiere, a Giaglione, sotto il viadotto dell'autostrada, decine di manifestanti hanno provato a introdursi nel cantiere, quindi, bloccati dalle forze dell'ordine, hanno iniziato a battere bastoni e pietre contro le reti, mentre due attivisti si sono issati sullo stesso traliccio da dove precipitò Luca Abbà per appendere in cima una bandiera No Tav.

La protesta di Marisa - Terminate le operazioni per l'occupazione temporanea dei terreni, Marisa Mayer ha messo in atto la sua protesta, incatenandosi alla recinzione del cantiere di Chiomonte. "Chiedo che spostino le recinzioni da dove sono perchè questa non è zona di cantiere" ha spiegato Marisa ai microfoni di Radio Blackout. "L'architetto l'ha misurata in presenza dell'avvocato e dovrebbe essere molto più indietro". Solo dopo oltre due ore, Marisa ha chiesto che le manette fossero tagliate con una tronchesina. Il tutto, tra gli applausi della sua gente. "Ma solo perchè dobbiamo andare all'assemblea".

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