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Giovedì, 25 Aprile 2024
La sentenza / Rimini

Il compagno la pesta a sangue, lei lo accoltella: assolta per legittima difesa

La storia e il calvario giudiziario di una donna, accusata di lesioni aggravate per essersi difesa dal pestaggio dell'uomo violento

Accoltellò il compagno che la stava pestando a sangue: ora è stata assolta per legittima difesa. A Rimini si è concluso con un'assoluzione il processo che vedeva sul banco degli imputati una 32enne, difesa dall'avvocatessa Francesca Romana Dotti, accusata di aver accoltellato il compagno che la stava pestando a sangue. Anche il pubblico ministero aveva chiesto l'assoluzione della donna che, il 19 febbraio del 2019, aveva colpito con quattro fendenti l'uomo, un albanese attualmente detenuto nel suo Paese per altri reati, nel corso di una violenta lite domestica.

I due conviventi avevano iniziato ad alzare la voce per futili motivi e gli animi si erano surriscaldati a tal punto che la 32enne era stata picchiata e, una volta riuscita a fuggire dall'abitazione, era andata a denunciare tutto alla polizia di Stato. Ritornata nella sua abitazione, però, si era trovata davanti il compagno, anche lui 32enne, che l'attendeva nascosto dietro una siepe. Ne era nata una seconda lite, con la donna che era riuscita ad entrare nell'appartamento per sfuggire all'aggressore. Entrato in casa passando da una finestra, l'uomo aveva picchiato la donna una seconda volta. Per difendersi, la 32enne aveva afferrato un coltello, colpendolo con quattro fendenti, uno dei quali aveva raggiunto l'uomo al braccio.

Terrorizzata, la vittima aveva chiesto aiuto al proprio legale, rifugiandosi nella sua auto. Dopo l'allarme, sul posto erano intervenuti i carabinieri. I militari avevano trovato l'uomo ferito e sanguinante: il 32enne era stato soccorso e portato in ospedale. All'epoca era emerso che l'accoltellato, irregolare in Italia, non era nuovo a simili comportamenti, tanto che in passato era già stato ammonito dal questore. A finire nei guai, però, è stata la ragazza denunciata dai carabinieri per lesioni aggravate. Nel corso del processo, la difesa si è avvalsa anche di un consulente tecnico che ha analizzato le tracce ematiche. Ricostruita l'intera vicenda, i giudici del collegio hanno ravvisato la legittima difesa della donna.
 

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