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Venerdì, 29 Marzo 2024
Eutanasia

Il caso di Adelina: in Svizzera con Cappato per il suicidio assistito

La 69enne veneta affetta da una importante patologia oncologica polmonare irreversibile, ha chiesto aiuto al tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, che adesso rischia 12 anni di carcere. "Solo lì può ottenere quello che deve essere un suo diritto- ha scritto sui social - Sarà libera di scegliere fino alla fine"

Una donna veneta di 69 anni, che chiameremo con il nome di fantasia "Adelina", è partita alla volta della Svizzera per accedere legalmente al suicidio assistito. Ad accompagnare la 69enne, affetta da una importante patologia oncologica polmonare irreversibile con metastasi, c'è Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, che ha subito risposto alla richiesta d'aiuto della donna che, a differenza del caso di Dj Fabo, non dipende da trattamenti di sostegno vitale.

Per Cappato si tratta di una nuova disobbedienza civile, dal momento che la persona accompagnata non è "tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale", quindi non rientra nei casi previsti dalla sentenza 242\2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato\Dj Fabo per l'accesso al suicidio assistito in Italia. In Italia, infatti, proprio grazie alla disobbedienza civile di Cappato per l'aiuto fornito a Fabiano Antoniani il suicidio assistito è possibile e legale in determinate condizioni della persona malata che ne fa richiesta (persona affetta da una patologia irreversibile, fonte di intollerabili sofferenze, pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli e tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale). Cappato rischia dunque fino a 12 anni di carcere per l'accusa di aiuto al suicidio.

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"Sto accompagnando in Svizzera una signora gravemente malata. Solo lì può ottenere quello che deve essere un suo diritto. Sarà libera di scegliere fino alla fine", ha dichiarato Cappato. Adelina (nome di fantasia è una signora veneta di 69 anni, pensionata, affetta da patologia oncologica polmonare irreversibile con metastasi, spiegano dall'Associazione Coscioni. Non dipende da dispositivi di trattamento di sostegno vitale, non assume farmaci, salvo antibiotici e antidolorifici secondo necessità. Insieme alla famiglia, che comprende e rispetta la sua volontà, aveva contattato il Numero Bianco dell'associazione (06 9931 3409) - la infoline gratuita per far luce sui diritti nel fine vita - per avere maggiori informazioni. Consapevole di non avere sostegni vitali, ha preferito andare in Svizzera senza attendere ulteriormente. Un'attesa ulteriore avrebbe potuto infatti determinare ulteriori sofferenze e peggioramenti, vista la progressione della malattia già in fase avanzata.

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