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Sabato, 20 Aprile 2024
L'indagine / Palermo

Dà in affitto il figlio di 18 mesi per 100 euro al mese e poi lo "fa sparire"

Decisiva l'attività investigativa degli agenti del commissariato di Brancaccio che questa mattina sono stati premiati a Palazzo delle Aquile dal sindaco Roberto Lagalla. La storia risale a quest'estate

Cento euro al mese per affittare suo figlio. È questo il prezzo che una madre ha dato a un patto dell'orrore. In cambio di denaro il suo bambino di 18 mesi sarebbe stato dato in affitto a una donna, conosciuta in una comunità per tossicodipendenti, a cui era stata tolta la potestà genitoriale. Succede a Palermo e, grazie a un'indagine lampo della polizia, il neonato è stato affidato ai servizi sociali del Comune e collocato in una comunità per minori. Decisiva l'attività investigativa degli agenti del commissariato di Brancaccio che questa mattina sono stati premiati a Palazzo delle Aquile dal sindaco Roberto Lagalla.  

La storia risale a quest'estate. Al Buccheri La Ferla viene ricoverata una bambina di due anni e mezzo. Accanto a lei in quei giorni resta il padre. La madre di tanto in tanto si fa viva con qualche telefonata, ma nulla di più. Nessuno dei medici la vede mai: scatta dunque il campanello d'allarme. È l'ospedale a chiamare la polizia e a raccontare questa stranezza. Gli agenti del commissariato Brancaccio scoprono attraverso i servizi sociali che questa giovane coppia ha un altro bambino di cui non si hanno notizie. 

È così che iniziano le ricerche disperate del piccolo. La madre non si trova, di lui nessuna traccia. Su delega della procura dei minori, la polizia batte a tappeto la città: perquisizioni e interrogatori incalzanti, uno dopo l'altro, che portano in brevissimo tempo a scoprire che la donna ormai vive con un altro uomo in un paese del trapanese. È allo scoccare delle 36 ore che il bambino viene finalmente trovato in un appartamento in zona stazione centrale. Sta bene. 

La madre affidataria racconterà alle forze dell'ordine di un canone mensile che avrebbe pagato alla donna in cambio dell'affetto del bambino, dato che per via dei suoi problemi con l'alcol i suoi due figli le erano stati tolti. Non è chiaro se l'abbiano affidato a pagamento per colmare le mancanze di una madre o chissà per cos'altro, certo è che ai genitori è stata tolta la potestà. La procura ha aperto un fascicolo nei confronti di entrambi. L'accusa è gravissima: abbandono di minore, in attesa di definire altre eventuali ipotesi di reato.

Proprio per questa storia il sindaco Lagalla ha consegnato una lettera di encomio da parte di tutta l’amministrazione comunale a quattro agenti della polizia. Si tratta del vicequestore Giuseppe Ambrogio, il viceispettore Vito Soldato e gli assistenti capo Giusto Scianna e Michele Di Giovanni. "A loro ho espresso il sentito apprezzamento per l’impegno e la prontezza dimostrati nell’importante attività investigativa e operativa che ha permesso il ritrovamento di un bambino di appena un anno, la cui scomparsa era stata segnalata dai servizi sociali del Comune di Palermo nel mese di luglio. Mi è dunque gradito, a riconoscimento delle encomiabili doti umane e professionali manifestate nella circostanza, esprimere la significativa considerazione di questa amministrazione, e mia personale, per il loro operato, esempio e motivo di orgoglio per l’intera cittadinanza e per la polizia". 

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