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Venerdì, 29 Marzo 2024
Carceri

"Il carcere degli orrori tra calci, insulti e minacce": indagati 15 agenti

Tra i destinatari degli avvisi di garanzia ispettori, sovrintendenti e un sostituto commissario del carcere di Vicenza. Gli episodi al vaglio della procura risalgono al 2012. Ecco quello che la radicale Rita Bernardini definì "carcere degli orrori"

Avvisi di garanzia per abuso di autorità nell'ambito di un'inchiesta avviata dalla procura di Vicenza, dopo alcune denunce dei detenuti. Sono quindici gli agenti coinvolti nella vicenda che poco tempo fa la parlamentare radicale Rita Bernardini definì "il carcere degli orrori".

Stiamo parlando del San Pio X di Vicenza: qui cinque detenuti hanno fatto denuncia e raccontato alla stampa locale di calci, pugni e altre violenze fisiche e psicologiche. E poi gli abusi: sistema di riscaldamento spendo in pieno inverno e insulti razzisti.

Il caso è iniziato a emergere nel 2012 quando la radicale Rita Bernardini aveva effettuato una visita proprio nell'istituto penitenziario, dove ha incontrato un detenuto africano, che le ha raccontato di essere stato picchiato. Le violenze poi furono confermate da altri detenuti.

Dopo la visita il 29 novembre 2012 la parlamentare radicale presentò un'interpellanza urgente alla Camera dei Deputati "volta a garantire il rispetto della disciplina sull'ordinamento penitenziario e dei diritti dei detenuti nel carcere di Vicenza": "Le ho viste con i miei occhi: la gente non aveva nemmeno da vestirsi. Voi riuscite a immaginare che significa stare in una cella di 9 metri quadrati in tre con due letti a castello e un letto messo di traverso?".

Adesso la procura di Vicenza nell'ambito dell'inchiesta sentirà anche i detenuti che hanno sporto denuncia, gli stessi che aveva confidato all'onorevole le terribili vessazioni subite. Il carcere era già noto alle cronache locali per le polemiche suscitate dalle condizioni di detenzione: "Quello di Vicenza è un piccolo carcere ma non mancano punte di gravissimo sovraffollamento detentivo e carenze strutturali e si connota per il livello a dir poco scadente delle relazioni sindacali che di certo non agevola il lavoro degli appartenenti alla Polizia penitenziaria" aveva dichiarato poco tempo fa alla stampa Leonardo Angiulli, leader regionale del sindacato Uil di polizia penitenziaria.

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