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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il racconto / Palermo

"Non si capisce se sei maschio o femmina": pestata da un gruppo di ragazzini

L'aggressione è avvenuta nei giorni scorsi a Palermo. La vittima, una ragazza, ha sporto denuncia: "Non ho paura di combattere per i miei diritti e la mia libertà di espressione e per il mio orientamento sessuale"

"Sono stata vittima di omofobia e di una violenza non immaginabile". Inizia così la denuncia di Giada, una ragazza palermitana di 21 anni. Presa a calci e pugni e ricoperta da insulti omofobi da un gruppetto di ragazzini. A raccontare l'accaduto, andato in scena nei giorni scorsi a Palermo, è stata la stessa vittima su Facebook. "Mi trovavo nel posto sbagliato al momento sbagliato? Non lo so. So solo che mi stavo recando ad una semplice prova di lavoro al centro commerciale Forum" scrive la giovane. Che poi prosegue: "Un gruppo di cinque ragazzini senza alcun motivo ha iniziato a deridermi, denigrarmi per il modo in cui mi vesto (come tutti d'altronde), per i capelli corti e per il fatto che non si capisce molto se sono 'maschio o femmina'. Di questa brutta storia c'è però un 'lato positivo', ovvero che l'aggressione è avvenuta al centro commerciale e quindi sono state prese le registrazioni che filmano questo gruppo di ragazzini".

Il pestaggio è stato brutale. Uno dei ragazzi avrebbe fatto cadere la vittima, "così che il resto del gruppo potesse prendermi a calci e pugni in testa e nel resto del corpo" racconta Giada. "Chi stava facendo shopping o si stava recando dentro il centro commerciale si nascondeva nell'indifferenza perché 'non tocca loro' e infatti, mi hanno tolto questi ragazzini di dosso nel momento in cui tutti e cinque si stavano divertendo a picchiarmi violentemente mentre io ero a terra.  Sono scappati non appena hanno capito che si sarebbero messi nei guai. Non auguro mai a qualcuno di ritrovarsi in queste circostanze e pensare: 'sto morendo?', 'cosa ho fatto di male?', 'è colpa mia?'.  Tornati a casa divertiti hanno detto fra di loro: 'Ho spaccato la faccia a uno al Forum', informazione che ho saputo tramite una delle tante persone che mi hanno scritto per supportarmi".

Alla fine la ragazza ha sporto denuncia. "Non ho intenzione di stare in silenzio solo perché lo Sperone è il quartiere che è" dice. "Non ho paura di combattere per i miei diritti e la mia libertà di espressione, per il mio orientamento sessuale ma in generale per la mia persona. Diritti che tra l'altro vengono protetti dalla costituzione stessa e da leggi internazionali. Quello che mi è successo - conclude - non è solamente la mia lotta, ma appartiene anche a chi subisce violenze sulla base di altre ragioni".

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