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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

La Alan Kurdi rifiuta di sbarcare i migranti in Libia e fa rotta verso Lampedusa

La nave della ong tedesca che nei giorni scorsi ha salvato 40 migranti a largo della Libia continua a dirigersi verso nord, nonostante il divieto di ingresso nelle acque italiane. A bordo ci sono anche donne e bambini

La Alan Kurdi, nave della ong Sea Eye, si sta dirigendo verso Lampedusa (Agrigento) con a bordo 40 migranti soccorsi al largo della Libia. Ieri il ministro dell'Interno Matteo Salvini ed i colleghi Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta, hanno firmato il provvedimento per il divieto di ingresso nelle acque italiane della nave umanitaria. Su Twitter Salvini aveva commentato: “Se la ong ha davvero a cuore la salute degli immigrati può fare rotta verso la Tunisia: se invece pensa di venire in Italia come se niente fosse ha sbagliato ministro”. Poi in mattinata un altro durissimo intervento: "Mi hanno girato una email che arriva dalla commissione europea in cui c'è un ricatto da parte del governo tedesco che si era impegnato a prendere 30 immigrati della Gregoretti in cui dicono che li prendono se facciamo sbarcare 40 della Alan Kurdi". Salvini quindi avverte: "Se la nave entra nelle acque territoriali prenderemo possesso di quella imbarcazione. Non è che i tedeschi, i francesi ci possano trattare come un campo profughi. Stiamo giocando a ruba mazzo? Basta, mi sono rotto le palle".

Alan Kurdi, a bordo anche donne e bambini

A bordo della nave c’è anche un bambino di tre anni con una ferita di dieci centimetri sulla spalla, causata da un’arma da fuoco, come ha detto la capo missione Barbara Held, spiegando che molte delle persone soccorso hanno raccontato di “terribili esperienze” vissute in Libia. Oltre al piccolo ferito, a bordo ci sono anche altri due bambini e due donne, di cui una incinta. "Stiamo andando - ha spiegato Held - a Lampedusa e spero che troveremo un porto sicuro che definitivamente non è in Libia. La gente soccorsa ci ha detto che prima di tornare in Libia preferirebbero affogare in mare. Non lasceremo che ciò accada".

La nave di Sea Eye rifiuta di portare i migranti in Libia

La ong tedesca Sea Eye aveva fatto sapere di aver ricevuto comunicazione via email dalla Guardia costiera libica di dirigersi a Tripoli quale porto sicuro di sbarco e di aver respinto l’offerta. Sempre tramite email è arrivata anche la notifica del divieto di ingresso nelle acque italiane.La Alan Kurdi dice di non voler violare il divieto e si appella all’Europa affinché si trovi una soluzione per l’accoglienza dei quaranta migranti.

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