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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Treviso

Alberto Antonello è tornato a casa: venti giorni fa lo schianto in cui morì la fidanzata Giulia

Il 19enne, che era rimasto gravemente ferito nell'incidente stradale dopo la notte di Halloween in cui aveva perso la vita la fidanzata Giulia Zandarin, è stato dimesso dall’ospedale di Castelfranco Veneto dov’era ricoverato da due settimane

E' tornato a casa Alberto Antonello: il 19enne, che era rimasto gravemente ferito nell'incidente stradale dopo la notte di Halloween in cui aveva perso la vita la fidanzata Giulia Zandarin, è stato dimesso dall’ospedale di Castelfranco Veneto dov’era ricoverato da due settimane. Lo raccontano oggi i giornali locali.

Sorretto dall'affetto dei genitori Franco e Bianca e del fratello Andrea, Alberto proseguirà a casa sua le cure. Dopo il risveglio dal coma le sue condizioni di salute sono parse sin da subito in miglioramento. Nessun trauma al cervello e anche le contusioni al torace destano meno preoccupazione, non dovrà essere sottoposto a intervento chirurgico. Alberto Antonello affronta una sfida dura: superare il trauma e l'inevitabile senso di colpa per la perdita della fidanzata. Proprio a Giulia aveva pensato subito dopo il risveglio.

L'incidente stradale in cui è morta Giulia Zandarin

Il dramma risale a venti giorni fa, dopo una nottata in discoteca. Poco prima di arrivare in discoteca, il giovane, dopo un controllo stradale, aveva subito il ritiro della sua patente di guida visto il possesso di una piccola quantità di hashish. In auto al momento del controllo oltre a lui e alla fidanzata, c’erano altri quattro amici, uno in più dei passeggeri consentiti dalla legge. Gli era stato concesso un permesso temporaneo, solo per tornare al suo domicilio.

I sei giovani avevano tuttavia deciso di non cambiare i loro programmi per la serata. Si erano così diretti in discoteca a Jesolo. Il ritorno a casa verso le 8 del mattino si era trasformato in tragedia. L’auto, su cui viaggiavano i due fidanzati Alberto e Giulia, era di strada e si era capovolta in un fossato, schiantandosi contro un albero, a Musile di Piave lungo la Treviso Mare. Giulia Zandarin era morta sul colpo. Dagli esami effettuati in ospedale era emerso che il ragazzo aveva un tasso alcolemico di 0,76 grammi per litro di sangue: essendo neopatentato, il limite massimo era zero. Alberto Antonello è ora indagato per omicidio stradale con l’aggravante della guida in stato di ebbrezza.

Alberto è il figlio di Franco Antonello, volto noto

Il padre di Alberto è un nome e volto conosciuto. Franco, imprenditore, aveva ispirato il film di Gabriele Salvatores "Tutto il mio folle amore", che racconta la storia dell'altro suo figlio, Andrea, affetto da autismo, la cui storia è raccontata anche nel libro "Se ti abbraccio non aver paura". A Castelfranco la famiglia è molto nota perché Franco Antonello è il fondatore della Fondazione I bambini delle fate, che finanzia numerosi progetti di inclusione sociale per fiovani autistici.

"Come si può bollare come delinquente un ragazzo di 19 anni per una canna? Come si può dimenticare tutto ciò che di buono ha fatto fino a questo momento per un errore, per un colpo di sonno?", si chiedeva Franco Antonello il giorno dopo l'incidente. "La gente ora giudica, critica, condanna. Allora la faccio io una domanda: pensate forse che la morte non sia una punizione sufficiente anche per noi? Giulia faceva parte della nostra famiglia. Abitava con Alberto da qualche mese, erano lì a pochi metri da casa mia, belli e felici".

Un abbraccio fra i due padri, quello di Giulia e di Alberto, aveva chiuso il funerale con cui la ragazza era stata salutata per l'ultima volta nel duomo della cittadina trevigiana.

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