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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Omicidio a Quinto / Genova

Alberto Scagni: cosa sappiamo sull'uomo accusato di aver ucciso la sorella Alice

Aveva manie di persecuzione e un profondo rancore nei confronti della sorella e in generale della famiglia a causa di aiuti economici che sosteneva gli venissero negati.

Alberto Scagni domenica ha aspettato la sorella sotto casa di lei, a Genova. Quando Alice, 34 anni e madre da 14 mesi, è scesa per portare a spasso il cane, si è avvicinato e le ha chiesto, come altre volte, dei soldi. È nato un litigio, al termine del quale il 42enne ha accoltellato Alice con almeno 17 fendenti. Poi è fuggito, con i vestiti sporchi di sangue e il coltello in mano: è stato fermato poco lontano dal luogo del delitto, con i vestiti ancora sporchi di sangue e portato prima in Questura, poi nel carcere di Marassi. Il femminicidio di Quinto ha sconvolto la città. L'uomo è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario premeditato aggravato. Alberto Scagni aveva un profondo rancore nei confronti della sorella e in generale della famiglia a causa di aiuti economici che sosteneva gli venissero negati. La sorta di confessione che ha fornito agli agenti, senza un legale, andrà confermata.

L'uomo aveva probabilmente anche una forma di mania di persecuzione: infatti era convinto che qualcuno lo spiasse, sono numerosi i post su Facebook in cui fa riferimento a questa idea, e aveva persino fatto bonificare il suo appartamento a Sampierdarena perché sospettava qualcuno vi avesse piazzato delle microspie. Proprio qualche giorno fa aveva pubblicato una foto che ora appare come un oscuro presagio: alle sue spalle una mazza da baseball e un coltello, non è chiaro se sia proprio quello usato per uccidere la sorella. Nel recente passato Alberto Scagni aveva tentato di dare fuoco alla porta di casa della nonna, che vive nello stesso palazzo, dopo un rifiuto della stessa a una nuova richiesta di soldi. L'uomo aveva pessimi rapporti con tutto il vicinato: incastrava gli stuzzicadenti nel citofono per farlo suonare, faceva rumori nel cuore della notte, accusava i condomini di cose che non avevano mai fatto. C'erano state segnalazioni alle forze dell'ordine.

In un post su Facebook pubblicato da Alberto, viene mostrata una sua foto al matrimonio della sorella: "Questa (in cui potete ammirare una donna che si sta per sposare e un mix tra un narcos, Daredevil e un ubriaco) è l'unica foto del matrimonio di mia sorella che per adesso si è degnata di mandarmi - ha scritto lui, lasciando intendere un rapporto non sereno con Alice - . Forse perché nelle altre sono ancora più brutto? Non mi stupirebbe. Di essere più brutto. Ma dubito sia il motivo. E sono passati anni, peraltro". Scagni, leggendo i suoi post sui social, covava rancore da settimane. "Forse sto per essere giudicato male da chi non ho mai giudicato male" scriveva su Twitter proprio il 1 maggio, poche ore prima dell'omicidio, e poi ancora "Cose difficili nella vita: rispondere sì oppure no. Me lo segno? Ma sì, dai. Ho appena fatto una cosa difficile!". Nei giorni scorsi, aveva pubblicato una fotografia con una mazza da baseball e un coltello, forse proprio l'arma del delitto. 

In settimana si terrà l’udienza per la convalida dell’arresto, l’uomo potrebbe dare la sua versione dei fatti e spiegare perché abbia aggredito mortalmente la sorella alle 21 di domenica sera.

Omicidio Alice Scagni, via Fabrizi - Foto Edgardo Genova GenovaToday 2-2

Il luogo dell'omicidio (foto GenovaToday)
 

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