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Giovedì, 25 Aprile 2024
Delitto di Garlasco / Milano

Alberto Stasi esce ogni giorno dal carcere

Da mesi lo hanno ammesso a lavorare fuori dal carcere di Bollate, un suo diritto. Ogni sera ovviamente deve tornare nella struttura. Lo ha stabilito il tribunale di sorveglianza di Milano. Il delitto di Garlasco risale all'estate 2017, lui è stato condannato a 16 anni. Si è sempre detto innocente

Uno dei suoi diritti di carcerato, nulla di più, nulla di meno. ​Alberto Stasi, oggi 39enne, esce ogni giorno dal carcere milanese di Bollate per lavorare. Condannato a 16 anni per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi a Garlasco (Pavia), uno dei casi di cronaca nera più efferati e discussi degli ultimi decenni, è dietro le sbarre dal dicembre 2015, quando la sentenza era diventata definitiva.

Da circa 4 mesi Stasi esce ogni giorno per andare a lavorare fuori, per poi fare rientro nella struttura: è stato ammesso al beneficio dal tribunale di sorveglianza di Milano. Ha un impiego con mansioni contabili e amministrative, con rigidissime regole sugli orari di uscita e di rientro in cella, sui mezzi di trasporto utilizzabili, sugli itinerari da percorrere, come raccontano oggi vari quotidiani.

A otto anni fa risale la condanna definitiva per Alberto Stasi, dopo le assoluzioni del 2009 e 2011 (poi annullate). Per la giustizia italiana deve scontare in tutto 16 anni, attraverso la riduzione di un terzo della pena. Si è sempre detto innocente, ma nel 2018 ha raggiunto in sede civile con la famiglia Poggi una transazione che lo impegna a risarcire 700mila euro: metà già liquidati e metà promessi con detrazioni mensili sugli stipendi del lavoro prima in carcere e poi fuori.

Fine pena sarà nel 2030, ma probabilmente la sua detenzione vera e propria terminerà prima. Forse molto prima. Per buona condotta con lo scomputo di 45 giorni di liberazione anticipata ogni 6 mesi potrebbe anticipare al 2028, e sul tavolo c'è anche la possibilità di chiedere l'affidamento in prova tra due anni. L'omicidio di Garlasco risale alla mattina del 13 agosto del 2007 e, al termine del processo di primo grado, a Vigevano, Stasi fu assolto. Così nel processo d'appello a Milano. Il 18 aprile 2013 però la Cassazione annullò l'assoluzione e dispose il processo d'appello bis, chiuso con la condanna di Stasi a 16 anni, confermata due anni dopo.

Quando venne uccisa, Chiara Poggi aveva 26 anni. 

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