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Giovedì, 28 Marzo 2024
Sono accusati di concorso in omicidio aggravato / Avellino

Aldo Gioia ucciso, le chat tra la figlia Elena e il fidanzato Giovanni: "Sì ho deciso, non rimane nessuno"

Sono emerse le conversazioni tra il 23enne Giovanni Limata e la fidanzata 18enne Elena Gioia in cui i due giovani premeditavano lo sterminio della famiglia di lei. Ora rischiano l'ergastolo

Aldo Gioia è stato ucciso con violenza inaudita mentre dormiva. Lunedì pomeriggio è stata effettuata l'autopsia sul corpo del 53enne assassinato la sera del 23 aprile ad Avellino. Per l'omicidio sono stati arrestati Giovanni Limata, 23enne di Cervinara, e la figlia della vittima, Elena, 18 anni. L'autopsia eseguita dal medico legale Carmen Sementa ha evidenziato che sono state sette le lesioni inferte con un coltello da caccia ad aver causato il decesso dell'uomo.

Nell'udienza di convalida dell'arresto, la coppia di fidanzati ha scelto di non parlare. Nessuna parola, mentre emergono le chat che i due si sono scambiati prima del delitto, e che li inchiodano alle loro responsabilità. "Mi manchi"; "Anche tu, quando li uccidiamo?". E poi un altro messaggio: "Venerdì potremo stare insieme, ti amo". Il progetto, secondo quanto è stato ricostruito, era quello di sterminare tutta la famiglia della ragazza: oltre al padre, dovevano morire anche la madre e la sorella. Ecco la conversazione riportata da AvellinoToday.

Limata: "Se mi sgama il cane dietro la porta che fa?"

Gioia: "Allora io scendo a buttare la spazzatura così non desto sospetti né nulla. Ti lascio la porta aperta e mi prendo Milly e mi chiudo nella stanza. Appena finito vieni da me e ce ne andiamo. Entro prima io ovviamente e ti mando il messaggio"

Gioia: "Pensavo che non ti sarebbe piaciuta la mia idea"

Limata: "Ma anche Emilia, sei sicura?"

Gioia: "Amo no, mia sorella non può rimanè"

Gioia: "Capisci meglio cosa intendo per favore"

Limata: "Anche lei hai deciso?"

Gioia: "Sì ho deciso, non rimane nessuno"

E, infine, l'ultimo messaggio: "Sono dentro, vai amo".

L'omicidio di Aldo Gioia ad Avellino

Il pm Vincenzo Russo coordina l'indagine sull'omicidio che vede accusati la figlia della vittima, Elena Gioia, e il fidanzato Giovanni Limata, che avrebbe materialmente commesso l'omicidio. Un omicidio premeditato nei minimi dettagli. Le urla di Gioia, colpito mentre dormiva, avevano richiamato l'attenzione della moglie e dell'altra figlia e l'aggressore era scappato. Poco dopo era rincasata Elena, che aveva chiamato i soccorsi: alle forze dell'ordine aveva parlato di un'irruzione da parte di ladri. In realtà a colpire a morte Aldo sarebbe stato stato Limata, fidanzato della ragazza: il giovane, rintracciato dagli agenti della Squadra mobile a Cervinara, dove abitano il padre e il fratello, ha confessato l'omicidio e ha detto che tutto sarebbe stato organizzato dalla 18enne, che avrebbe pianificato la morte del padre ma anche della sorella maggiore e della madre. Sarebbe stata lei a farlo entrare in casa uscendo col pretesto di andare a gettare la spazzatura e lasciando la porta aperta. 

Elena Gioia e Giovanni Limata rischiano l'ergastolo

Ieri i due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere: l'udienza di convalida dell'arresto si è tenuta nell'aula gup del tribunale di Avellino. I due ragazzi dovranno rispondere di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione contro un familiare. Rischiano l'ergastolo. La relazione tra i due sarebbe stata avversata dalla famiglia della ragazza, preoccupata per il carattere e il passato del giovane, più volte protagonista di eccessi di violenza. La famiglia della ragazza, soprattutto il padre, inutilmente aveva cercato di allontanarla da quel giovane, disoccupato, con precedenti contro la persona e segnalato come assuntore di sostanze stupefacenti.
 

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