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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Giustizia

Caso Aldrovandi: i colpevoli ci sono costati quasi 2 milioni di euro

Ai poliziotti condannati per l'omicidio di Federico, giovane ferrarese ucciso nel 2005, è stata formalizzata la contestazione di un'ipotesi di danno patrimoniale. Potrebbero dover risarcire al ministero dell'Interno quasi 2 milioni di euro

I quattro poliziotti condannati per l'omicidio Aldrovandi hanno ricevuto la contestazione per un'ipotesi di danno patrimoniale per il risarcimento di 1.870.934 euro, danno erariale pagato dal ministero dell'Interno alla famiglia per l'omicidio del diciottenne. Denaro pubblico che adesso potrebbe essere restituito dai colpevoli.

Enzo Pontani, Monica Segatto, Paolo Forlani e Luca Pollastri hanno trenta giorni per replicare e dopo che verranno presentate la Procura della Corte dei Conti deciderà se accoglierle o citare i quattro in giudizio. La rivalsa patrimoniale potrebbe anche essere parziale e le diverse responsabilità degli agenti saranno oggetto di valutazione.

Secondo l'avvocato Gabriele Bordoni, legale di Forlani quei soldi non verranno risarciti: "Una richiesta incongruente perché il fatto è colposo. Normalmente l'amministrazione viene chiamata a rispondere per il fatto doloso di un dipendente. Nel fatto colposo c'è una responsabilità concorde dell'amministrazione e dell'agente, come in questo caso. Inoltre la cifra della misura del risarcimento all'epoca non è stata condivisa - spiega Bordoni secondo cui questo sarebbe la stessa ragione per cui gli agenti possono continuare a indossare la divisa, nonostante siano condannati per l'omicidio di Federico - Comprendo e  giustifico i familiari di Federico ma non capisco che si continui sempre a battere sulla testa di questi quattro senza fare una riflessione più ampia su come male fosse stato gestito tutto il servizio quella sera, mandando in campo delle volanti non attrezzate". I quattro poliziotti per il reato di omicidio colposo per cui sono stati condannati hanno scontato sei mesi residui per via dell'indulto.

Intanto l'associazione "Federico Aldrovandi" ha organizzato per il 15 febbraio una manifestazione nazionale che partirà da Via Ippodromo, la strada di Ferrara dove Federico è stato ucciso. Le ragioni della mobilitazione riguardano proprio la destituzione dall'Arma dei quattro agenti colpevoli della sua morte. Ma gli organizzatori invitano anche a scendere in piazza anche per "la democratizzazione delle forze dell'ordine, per l'introduzione del numero identificativo sulle divise e per chiedere l'introduzione del reato di tortura". Alla manifestazione parteciperà anche Lucia Uva, sorella di Giuseppe, morto a giugno 2008 dopo un fermo dei carabinieri: "Sapere che i quattro assassini di Federico indosseranno di nuovo la divisa è terribile. Perché questo vanifica tutto. Vorrebbe dire che la giustizia non esiste e non avrebbe alcun senso nessuna delle nostre battaglie". 

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