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Sabato, 9 Dicembre 2023
Lo sfogo / Catania

Le bugie, la gelosia, il "delitto studiato": la verità del papà di Elena, uccisa dalla mamma

Alessandro Del Pozzo rompe il silenzio dopo la tragedia di Mascalucia (Catania), ripercorre quanto accaduto e sfoga la sua rabbia contro l'ex Martina Patti. La donna non parla con nessuno, è in carcere in isolamento guardata a vista dalla polizia penitenziaria

"Ho sentito parlare di pazzia e di gelosia morbosa, ma non ho sentito parlare di cattiveria e di sadismo. Come si può reputare un raptus quello che ha fatto Martina??!! Un omicidio premeditato e studiato in ogni particolare!". È quanto si legge in una lettera-dichiarazione affidata alla sorella Vanessa e scritta da Alessandro Del Pozzo, padre di Elena, la bambina di 5 anni uccisa secondo le accuse dalla madre Martina Patti, che ha poi tentato di nascondere il cadavere in un campo vicino casa loro a Mascalucia, in provincia di Catania. "I momenti di pazzia sono susseguiti da momenti di lucidità! Momenti - prosegue il padre - in cui non si è nemmeno pentita di aver ucciso la bambina! Bensì ha messo Elena dentro dei sacchi della spazzatura, l'ha sotterrata, si è ripulita e ha ripulito, ha inventato un sequestro creandosi un alibi e ha colpito la sua macchina per inscenare un'aggressione!! 24 ore di bugie. Quindi un omicidio in cui ci si crea pure un alibi e si occulta il corpo! Non può essere un raptus di pazzia!".

Le accuse del papà di Elena Del Pozzo, uccisa dalla mamma Martina Patti

Il padre ricorda poi la figlia e il loro legame: "Amo mia figlia più di ogni altra cosa al mondo, è uguale a me in tutto e per tutto! Me l'ha uccisa! Me l'ha portata via… non perché non volesse che legasse con la mia compagna, ma perché voleva mettermela contro… le parlava male di me ogni giorno ed Elena me lo veniva a raccontare!! Non ci sarebbe potuta riuscire perché io ed Elena siamo una cosa sola e lei la odiava per questo! Ha tentato tanto di parlare male di me fino al giorno che ha capito che non ci sarebbe riuscita e ha studiato come ammazzarla! Distruggendo la sua innocente vita".

Bimba trovata morta a Mascalucia, le foto dal luogo della tragedia

Quindi ripercorre i momenti che hanno preceduto l'omicidio ed esprime il dolore immenso che prova in queste ore: "Ha preso Elena dall'asilo un'ora prima perché già era preparata mentalmente! Questa è una chiara prova di una mente sana in grado di organizzarsi! Un suicidio sarebbe stato più plausibile! Elena aveva tutta la vita davanti e tanti traguardi da raggiungere. Sono distrutto, mi sento un vuoto dentro incolmabile, ho sempre promesso a mia figlia che l'avrei tenuta al sicuro come ogni buon padre farebbe, avrei dato la vita al posto suo, l'ho chiesto a Dio, ma non accetta sostituzioni! Non potevo mai e, dico mai, pensare che l'avrei dovuta proteggere proprio da sua madre…".

Infine lo sfogo: "La legge è sempre pronta ad affidare i figli alle mamme, nonostante in alcune storie i padri siano meglio delle madri. Tutti parlano dell'amore della mamma, ma nessuno parla mai dei sacrifici che fa un papà… Martina è un mostro, non meritava una figlia come Elena speciale e unica in tutto. Elena vive! Ogni giorno. Dentro il mio cuore".

Martina Patti in isolamento in carcere: oggi l'interrogatorio davanti al gip

Martina Patti, la 23enne accusata dell'omicidio della figlia Elena, è in carcere in isolamento guardata a vista dalla polizia penitenziaria, a Catania. Da qualche giorno non parla con nessuno. "Sta bene, ma è molto provata e quando parla di sua figlia è travolta dall'emozione e piange", ha detto il suo avvocato Gabriele Celesti che le ha parlato in videoconferenza. L'incontro previsto con la sua assistita "non c'è stato" perché è "in isolamento fiduciario per le norme anti covid". La donna è stata più volte chiamata in infermeria per il supporto psicologico, ma è apparentemente serena e tranquilla.

Intorno alle 11.30 di stamattina si è concluso l'interrogatorio di garanzia della giovane donna rea confessa, all'interno della casa circondariale di piazza Lanza, davanti al gip Daniela Monaco Crea, per la convalida del suo fermo per omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere. Ad assistere la donna l'avvocato Celesti. "La donna ha risposto alle domande del giudice, non posso aggiungere dettagli di nessun tipo", sono state le poche parole riferite dal legale all'uscita dal carcere. Al momento non si conosce il contenuto delle dichiarazioni.

Video Andrea Di Grazia/CataniaToday

Tra i "buchi" della sua confessione, finora, ci sono il movente, il luogo e l'arma del delitto. Buchi che potranno essere colmati, almeno in parte, dall'autopsia e dai rilievi che i carabinieri e la scientifica eseguiranno sabato nella casa della donna. L'autopsia sul corpo della bimba è attesa oggi: dagli esami gli inquirenti sperano di eliminare ogni dubbio sul fatto che l'omicidio sia stato commesso in casa, probabilmente con un coltello da cucina. Poi la donna avrebbe portato il corpicino in un terreno a poche centinaia di metri dalla sua abitazione, a Mascalucia, coprendolo con alcuni sacchi della spazzatura.

Nessun riscontro, al momento, sull'ipotesi di un presunto aiuto che Martina Patti potrebbe aver avuto per commettere il delitto o tentare di nascondere il cadavere della piccola, prima di simulare il rapimento della bambina da parte di un commando armato. E c'è anche il tema della premeditazione, sostenuto dall'accusa, che l'avvocato Celesti riconduce a "ipotesi investigative".

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