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Martedì, 19 Marzo 2024
Le nuove rivelazioni

Alessandro scriveva a Giulia Tramontano due giorni prima di ucciderla: "Vuoi lasciarmi? Che madre sei?"

La 29enne incinta al settimo mese aveva scoperto dei tradimenti e delle menzogne del partner, decidendo di lasciarlo

"Veramente prima ancora di far nascere un bambino tu vuoi già dividerci? Vuoi farlo nascere con due genitori già separati? Ma che madre sei!". Così scriveva il 25 maggio scorso, due giorni prima di ucciderla, Alessandro Impagnatiello alla compagna Giulia Tramontano. La 29enne incinta al settimo mese aveva scoperto dei tradimenti e delle menzogne del partner, decidendo di lasciarlo. La ragazza sapeva che il 30enne aveva una relazione con un'altra donna già dal mese di gennaio, stando a quanto riferito dalla sorella di Giulia, Chiara Tramontano, quando lo scorso lunedì è stata sentita dai carabinieri della stazione di Senago, all'indomani della denuncia di scomparsa della 29enne.

"Giulia sapeva del tradimento da mesi ma era tornata da Alessandro"

Quel giorno i due, come si evince dai WhatsApp agli atti dell'indagine, stanno discutendo. Lei gli ripete di non essere "felice" e che loro storia era al capolinea. "Accetta la mia decisione e chiudiamo il discorso. Non voglio altre discussioni, frustrazioni, ansie e rabbia continua, lasciami stare, scriveva Giulia, spiegando concitata ad Alessandro di non volerlo più vedere come il suo compagno "così da non aspettarmi più nulla e trovare la mia pace". Nel frattempo "condividiamo una casa finché sarà necessario".

E a lui che le ribatteva "che madre sei?". A quel messaggio, la 29enne rispondeva sarcastica: "L'importante è che tu sia un buon padre, io penso a me, tranquillo". E lui: "Ma ti sembra normale parlare così con un bambino in pancia?". E Giulia esasperata: "Non mi sembra normale far arrivare invece una persona a questo limite".

I messaggi al cellulare di Giulia Tramontano dopo averla uccisa: "Ti prego, torna"

Il ragazzo ha confessato di aver ucciso la 29enne "senza un reale motivo" per lo "stress" che stava vivendo a causa "non solo della gestione delle due ragazze" con cui aveva una relazione parallela, "ma anche per il fatto che altri ne fossero venuti a conoscenza, per esempio sul luogo di lavoro". Lo ha spiegato Alessandro Impagnatiello cercando di giustificare l'omicidio di Giulia Tramontano, la sua fidanzata incinta al settimo mese, di cui inizialmente aveva denunciato la scomparsa. 

"Ho ucciso Giulia perché stressato": dopo i messaggi su whatsapp l'ultima lite 

Impagnatiello aveva costruito un castello di menzogne per depistare le indagini scattate all'indomani della denuncia della scomparsa di Giulia. Il 31 maggio, poche ore prima di essere arrestato per omicidio aggravato, Impagnatiello manda alla sua fidanzata un messaggio su Whatsapp: "Ho i giornalisti che mi stanno molestando sotto casa, ti prego è invivibile così mia mamma piange, mio fratello e Luciano pure, ti prego. Siamo al 4 giorno oggi, finiscila con questa storia e batti un colpo, ti supplico". In realtà Giulia era stata uccisa quattro giorni prima, ma Impagnatiello ha inviato questo messaggio al cellulare della ragazza ormai morta per precostituirsi un alibi e per far credere che Giulia, incinta al settimo mese, si era allontanata da casa. Il testo è agli atti dell'indagine per cui ora l'uomo è in carcere. 

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