Addio a Alessandro Leogrande, scrittore e giornalista sempre in "difesa degli ultimi"
Aveva quarant'anni. Il suo nome è legato a inchieste e reportage su caporalato e sfruttamento
E' morto improvvisamente lo scrittore, giornalista e filosofo Alessandro Leogrande. Aveva quarant'anni. E' stato vicedirettore dello Straniero, la rivista diritta da Goffredo Fofi.
Originario di Salerno, scriveva per il Corriere del Mezzogiorno e collaborava con Rai Radio 3, dopo essere passato anche per Internazionale, Pagina 99, Il Riformista, Minima&Moralia.
Il nome di Leogrande era legato soprattutto a libri e articoli scritti sul caporalato e all'immigrazione. Tra i suoi libri "Uomini e caporali", dedicato al primo processo contro la schiavitù dei lavoratori nei campi pugliesi, e "Il Naufragio" sulla tragedia dell'immigrazione albanese davanti alla costa pugliese a bordo della Kater i Rades.
Il suo impegno è sempre stato "in difesa degli ultimi e dei ferocemente sfruttati nei più diversi contesti: nell'ambito del caporalato, degli immigrati, dei desaparecidos in Argentina, e ovunque ci sia stato un sopruso", ha scritto il padre in un commosso messaggio con il quale ha dato la notizia della morte del figlio.