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Sabato, 20 Aprile 2024
La storia

Alessandro, morto a 22 anni mentre va al lavoro sulla strada "senza segnale di pericolo"

La morte di un giovane in Sardegna e un dirigente dell'Anas a processo

C'è una pioggia battente quando, nel pomeriggio di domenica 13 maggio 2018, Alessandro Ortu, ragazzo di 22 anni di Porto Torres (Sassari), sta percorrendo la strada statale Sassari-Alghero, in direzione del capoluogo, perché deve raggiungere il posto di lavoro in un centro commerciale della zona industriale Predda Niedda. Arrivato all'ingresso della città, all'altezza della struttura commerciale Globo, a causa della sede stradale allagata il giovane perde il controllo della sua Seat Arona.

In base alla ricostruzione dell'incidente fatta dai carabinieri della compagnia di Sassari e dai consulenti tecnici, l'auto ha sbandato, colpendo prima un cartello stradale e poi il basamento obliquo in cemento armato di un cavalcavia. Quindi si è ribaltata, incendiandosi e fermandosi proprio sotto il cavalcavia. I soccorritori accorsi sul posto non hanno potuto fare nulla per salvarlo. Alessandro è morto carbonizzato all'interno della sua auto. Per i parenti e gli amici "una maledizione", una vita spezzata nel fiore della gioventù.

Oggi, a poco più di quattro anni da quel terribile incidente, se ne riparla perché il giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Sassari, Sergio De Luca, ha rinviato a giudizio il capo del Centro manutenzioni compartimento Anas della provincia di Sassari, Stefano Sini, per "colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia", e la stessa Anas come responsabile civile. Secondo il giudice il funzionario, difeso dall'avvocato Raffaele Tuffu, deve essere giudicato perché "non dotando il tratto di strada interessato da sinistro di apposito segnale di pericolo di allagamento, cagionava la morte traumatica di Alessandro Ortu".

L'Anas era rappresentata in udienza dal gup dall'avvocato Salvatore Salaris, mentre i familiari di Alessandro Ortu si sono costituiti parte civile, rappresentati dagli avvocati Claudia Carboni, Ivan Cermelli e Stefania Pappani. Il processo davanti al giudice monocratico Mauro Pusceddu avrà inizio il prossimo 4 novembre.
 

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