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Martedì, 19 Marzo 2024
Nel supramonte / Nuoro

Alessandro Zaniboni, fine del giallo durato 500 giorni: è suo il cadavere trovato nei boschi

A Bacu Tattis, nel Supramonte sardo, è stato ritrovato il corpo senza vita del tecnico friulano 55enne, scomparso nel nulla a luglio 2021. Un'escursione finita in tragedia 

Un'escursione finita in tragedia. Un giallo durato 500 giorni. C'è la conferma. Il corpo è quello di Alessandro Zaniboni. Domenica pomeriggio, durante una battuta di caccia grossa a Bacu Tattis nel Supramonte sardo, è stato ritrovato un cadavere: è del friulano 55enne, scomparso nel nulla a luglio 2021. 

Al termine degli accertamenti il pm rilascerà il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia che potrà riportare a Grado (Gorizia) Zaniboni che, prima di arrivare all'Intermare di Arbatax, aveva lavorato anche all'estero in Spagna e in Olanda. Per togliere ogni dubbio sulla causa del decesso, è stata disposta una perizia cadaverica. Non è stato difficile risalire all'identità del corpo nonstante lavanzato stato di decomposizione. Nello zainetto c'era il portafogli con i documenti.

Il punto del ritrovamento era a circa 100 metri da dove un anno fa alcuni cacciatori, gli unici ad avventurarsi di frequente in una zona così impervia e con una vegetazione fittissima, avevano ritrovato il telefono. Zaniboni era alla base di una pianta di fillirea. L'ipotesi più probabile è che il 55enne sia caduto durante l'escursione.

Chi era Alessandro Zaniboni

Zaniboni era stato assunto dalla Sarda Ispezioni per conto della Aibel, committente di una commessa in lavorazione all'Intermare di Arbatax: arrivò in Ogliastra ai primi di luglio e si stabilì a Lotzorai. Di lui si persero le tracce tra il 23 e il 25 luglio, si ipotizzò che si fosse avventurato su un sentiero escursionistico. Non un sentiero semplice, per di più in una zona in cui i telefoni non prendono. Le ricerche di Alessandro Zaniboni, scattate subito dopo la scomparsa, erano state sospese dopo alcune settimane. I boschi del Supramonte vennero battuti palmo a palmo da carabinieri, polizia, vigili del fuoco e corpo forestale, assistiti anche dagli specialisti del soccorso alpino, e con l'utilizzo di droni, elicotteri e unità cinofile e molecolari. Invano.

Una vicina di casa aveva raccontato di aver visto Zaniboni il giorno della scomparsa, mentre si allontanava da solo in auto e sembrava andare di fretta. Pochi giorni dopo quel 23 luglio, l'auto era stata ritrovata poco lontano dal paese in cui si era trasferito, nei pressi di un sentiero molto impervio. Il giallo della sua scomparsa, dopo un anno e mezzo, si conclude.

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