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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ore di angoscia

Alessia Piperno arrestata in Iran, dopo la denuncia del papà si attiva la Farnesina

Trent'anni, romana, è stata bloccata nel giorno del suo compleanno. Non si esclude che sia avvenuto nell'ambito delle proteste per la morte di Mahsa Amini. Cosa sta accadendo

Roma-Teheran. Su questo asse si lavora per riportare a casa Alessia Piperno, la trentenne romana arrestata dalla polizia in Iran. E' stata fermata alla fine di settembre dalle autorità locali ed è stata lei stessa a comunicarlo alla famiglia in una straziante telefonata: "Vi prego, aiutatemi". 

Alessia si trova in Iran dal mese di luglio. Il Paese è dilaniato dalle proteste dopo la morte di Mahsa Amini, arrestata per non avere indossato correttamente il velo. Le manifestazioni sono represse con la forza. La Farnesina sta seguendo il caso di Alessia e ieri il direttore generale Italiani all'Estero Luigi Maria Vignali ha incontrato i genitori della ragazza. Anche l'Ambasciata d'Italia a Teheran, in stretto raccordo con la Farnesina, sta seguendo la vicenda. Viene assicurata "ogni necessaria assistenza consolare nell'auspicio che si faccia rapidamente luce su quanto accaduto e che si risolva il caso". Non è escluso al momento che la ragazza romana sia tra i fermati di qualche giorno fa, quando dall'Iran arrivava la notizia degli arresti di alcuni manifestanti, tra cui anche alcuni stranieri.

La telefonata di Alessia dal carcere: "Vi prego, aiutatemi"

L'arresto di Alessia Piperno è avvenuto il 28 settembre. Il primo a rendere pubblico ciò che sta accadendo è il padre Alberto, che su Facebook il resoconto di quanto avvenuto. "Erano 4 giorni che non avevamo sue notizie, dal giorno del suo 30 compleanno, il 28 settembre. Anche il suo ultimo accesso al cellulare riporta quella data. Stamattina arriva una chiamata. Era lei che piangendo ci avvisava che era in prigione. A Teheran. In Iran. Era stata arrestata dalla polizia insieme a dei suoi amici mentre si accingeva a festeggiare il suo compleanno. Sono state solo poche parole ma disperate. Chiedeva aiuto", si legge in un post poi rimosso.

Ragazza italiana arrestata a Teheran, l'Sos di Alessia Piperno: "Aiutatemi"

Il caso di Alessia Piperno ha iniziato così a essere conosciuto. In serata la Farnesina ha confermato l'arresto, proprio il giorno del compleanno di Alessia, da parte delle forze di polizia iraniane.

La ragazza, secondo l'Ansa, si troverebbe nel carcere di Evin a Teheran. Sarebbe stata portata lì subito dopo il fermo e dallo stesso carcere avrebbe telefonato in Italia per chiedere aiuto. 

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"Il suono degli spari alle nostre spalle"

Alessia Piperno ha fatto dei viaggi la sua vita. "Non sono una travel blogger e nemmeno una nomade digitale. Non mi sono mai piaciute le etichette, sono Alessia, Libera, chiamatemi come volete. Ho aperto questo profilo nell’ottobre 2016, quando ho iniziato a viaggiare per il mondo, da quel giorno ho utilizzato questa pagina come diario, raccontando delle mie emozioni e di ciò che vedevano i miei occhi", scrive.

In Iran è dall'estate. Ha più volte nei suoi post sostenuto i manifestanti iraniani, raccontando anche la paura di essere coinvolta nei tumulti. "Questa terra mi ha accolto a braccia aperte - scriveva in un post intitolato 'Bella Ciao' - è vero, non è stato sempre facile, ma dopo due mesi e mezzo mi è entrata dritta, dentro e profonda nel cuore". La "decisione più saggia" - scrive ancora - sarebbe quella di lasciare il Paese ma "non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai. E non lo faccio per sfidare la sorte ma perché anche io ora sono parte di tutto questo". Una delle ultime foto pubblicate la ritrae con un gruppo di amici con i quali aveva festeggiato il suo compleanno. 

In un altro post raccontava della manifestazioni di piazza e di come un giorno nel suo ostello arrivarono due donne, due uomini e due bambini per chiedere loro aiuto, spaventati dagli scontri. "Non penso che dimenticherò mai quella prima notte - le sue parole -. Avevamo corso verso l'ostello con il cuore in gola, mentre i suoni degli spari rimbombavano alle nostre spalle e l'odore del gas si emanava nell'aria".

Tra i tantissimi messaggi di solidarietà e vicinanza alla famiglia, sui social spuntano anche critiche alla decisione di raggiungere l'Iran in un momento così delicato. "Purtroppo pagheremo noi per farla rientrare! Ma in giro per l'Italia o l'Europa nooo? Mah…", scrive una ragazza. "Girate come Madre Teresa di Calcutta e poi volete essere salvate", scrive un altro utente.

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