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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il processo / Torino

Uccise il padre violento, chiesti 14 anni di carcere per Alex Pompa: "Fu omicidio, non legittima difesa"

Chiesta la condanna per il giovane di Collegno, in provincia di Torino, che il 30 aprile del 2020 uccise il padre con 34 coltellate per difendere la madre. La prossima udienza è prevista per il mercoledì 12 aprile

Aveva ucciso il padre, Giuseppe Pompa, con 34 coltellate, nella notte del 30 aprile 2020, nell'appartamento di Collegno, per difendere la madre al culmine dell'ennesimo litigio tra genitori. Nella mattina di ieri, mercoledì 22 marzo 2023, il procuratore generale Alessandro Aghemo, ha nuovamente chiesto, durante il processo d'appello, 14 anni di reclusione per Alex Pompa (difeso dall'avvocato Claudio Strata). La stessa pena richiesta in primo grado, quando però il 21enne venne assolto per "legittima difesa".

Aghemo ha spiegato alla Corte - presieduta dal giudice Maria Cristina Domaneschi - come quella sera, non poteva esserci legittima difesa. Il motivo? Il padre, sempre secondo la tesi del pg, non sarebbe mai passato dalle parole, o per meglio dire dalle minacce, ai fatti. Per lui si tratta a tutti gli effetti di un omicidio. Di un figlio che ha ucciso il padre con una serie di coltellate. Di un figlio che non si sarebbe difeso ma che ha invece aggredito una persona disarmata.

Alex Pompa, ai giudici e ai carabinieri, ha sempre ribadito di aver agito per difendere la madre. Spiegando come avrebbe anticipato la mossa del padre, che stava andando in cucina per prendere un coltello. 

"Non siamo sorpresi della richiesta del procuratore generale. Una richiesta coerente con quella di primo grado. Come sta Alex? Anche oggi era molto provato, perché per lui è sempre dura dover ripercorrere attimo per attimo quanto successo nell'aprile 2020. Ma non è solo. Perché anche oggi erano presenti la madre, il fratello e la fidanzata, che non lo lasciano mai e lo supportano in questo estenuante processo", commenta l'avvocato Strata, che ricorda come Alex abbia cambiato cognome, prendendo quello della madre, Maria Cotoia, e come ora sia uno studente modello di Scienze della Comunicazione, attualmente in Spagna per l'Erasmus.

Nuova udienza il prossimo 12 aprile 2023 alle 9. Non è escluso che già nel tardo pomeriggio o in quella stessa serata possa arrivare la sentenza. 

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