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Sabato, 2 Dicembre 2023
Cronaca Italia

Alex Zanardi: secondo una perizia il tir "invase leggermente la corsia opposta"

È quanto sarebbe emerso dalle immagini girate da un operatore che seguiva la staffetta. Ma secondo l'esperto di sinistri Mattia Strangi "la posizione dell'autotreno in quel punto non ha un nesso causale con la deviazione" attuata dal pilota

L'autotreno contro il quale il 19 giugno scorso si scontrò Alex Zanardi avrebbe "leggermente invaso la corsia opposta" mentre saliva lungo la strada provinciale 146 che l'ex pilota di F1 stava percorrendo nell'altra direzione  a bordo della sua handbike. È quanto avrebbe accertato la consulenza tecnica dell'ingegnere Dario Vangi, perito della Procura, sulla base di rilievi tecnici e di alcune immagini estratte da un video girato da un operatore che seguiva la staffetta. Un filmato che sarebbe stato sequestrato subito dopo l'incidente dai carabinieri di Montepulciano, scrive l'agenzia AdnKronos. 

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Al momento dell'impatto con Zanardi, l'autotreno viaggiava a 38 km orari sulla sua corsia di marcia ma poco prima aveva fatto un lieve spostamento, di alcuni centimetri, sulla corsia opposta, a cavallo della mezzeria, come evidenzia Vangi, professore di progettazione meccanica e costruzione di macchine del Dipartimento di ingegneria industriale dell'Università di Firenze. L'ingegner Vangi concorda tuttavia nella documentazione consegnata al magistrato con l'ipotesi avanzata dal perito della difesa di Ciacci, l'ingegnere Mattia Strangi, ovvero sul fatto che la leggera invasione della carreggiata opposta ci può essere anche stata ma non ha avrebbe avuto "un nesso casuale con la reazione di Zanardi che ha portato alla sua caduta".

Guerra tra perizie sull'incidente di Alex Zanardi

Secondo Mattia Strangi, professore di ricostruzione dei sinistri stradali all'Università di Bologna, la posizione del camion in quel punto della mezzeria, dopo una curva, sarebbe stata "fisiologica per quel tipo di mezzo e per quella strada e non è quella, comunque, che ha causato il movimento di Zanardi". "La posizione dell'autotreno in quel punto non ha un nesso causale con la deviazione attuata da Zanardi - spiega l'ingegnere Strangi all'Adnkronos - perchè comunque l'ex pilota avrebbe attuato la medesima manovra anche qualora l'autotreno si fosse trovato anche a una manciata di centimetri più a destra".

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Non sarebbe stata, dunque, l'invasione della carreggiata a determinare la brusca manovra dell'atleta paralimpico. Se si fosse trovato più a destra, Zanardi non avrebbe comunque necessitato di compiere quella manovra che si sarebbe poi rivelata drammaticamente pericolosa. Pertanto, conclude Strangi, la reazione di Zanardi è stata "determinata dalla presenza del camion, non dall'eventuale infrazione commessa dall'autista".

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Di diverso avviso il perito della famiglia di Zanardi

Di avviso opposto è la consulenza eseguita dall'ingegnere Giorgio Cavallin di Padova, il perito incaricato dalla famiglia Zanardi, secondo il quale proprio il fatto che il camion si sarebbe spostato sulla corsia opposta avrebbe comportato la brusca sterzata di Zanardi che poi lo ha fatto finire contro il tir. Da tutte e tre le perizie è escluso che lo stato del manto stradale, che era buono nel punto dell'incidente, possa aver avuto un qualche ruolo nell'accaduto.

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