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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il giallo / Modena

La morte di Alice Neri resta un mistero: il telefono scomparso e le chat cancellate

La donna, 32 anni, è stata trovata carbonizzata nel bagagliaio della sua auto. Sono indagati il marito e un collega, ma la posizione di un terzo uomo è al vaglio degli inquirenti. Ricostruite le ultime ore prima del delitto, ma ci sono molti punti ancora oscuri

Pochissime certezze, due indagati e molti punti ancora da chiarire. La morte di Alice Neri, la mamma di 32 anni trovata carbonizzata nel bagagliaio della sua Ford Fiesta il 18 novembre nelle campagne di Concordia (Modena) resta un giallo.

Sappiamo per certo che il cadavere di Alice è stato trovato nella sua auto in una zona piuttosto isolata intorno alle 21 di venerdì 18 novembre. Un cittadino ha notato del fumo e ha allertato i soccorsi. I vigili del fuoco hanno domato le fiamme ed è stato scoperto il cadavere. È stata trovata anche una tanica di liquido infiammabile. I resti dell'auto sono stati passati al setaccio ed è stata disposta l'autopsia su quel che resta del corpo.

L'attenzione degli inquirenti si è concentrata da subito sulle ultime ore di vita di Alice Neri. È stato accertato che la donna ha trascorso la serata del 17 novembre in un locale, lo Smart Cafè, con un collega. Il marito Nicholas Negrini, che quando si è svegliato, non ha trovato Alice accanto a sè e ha presentato denuncia. I due uomini sono stati iscritti nel registro degli indagati. 

Si è ipotizzato anche il coinvolgimento di un terzo uomo. Si tratta di un altro collega di Alice, non quello con cui ha trascorso la serata. Pare che avesse attenzioni morbose per la donna. Anche se, a oggi, è un'ipotesi che non ha portato a un atto formale.

Il mistero del telefonino e delle chat di Alice

Secondo quanto accertato, Alice Neri finisce il turno di lavoro a Cavezzo alle 16.30 ma arriva a casa poco dopo le 18 (le 18.30 secondo quanto detto dal marito ai carabinieri, ndr). Poi dice di avere appuntamento con un'amica per un aperitivo ed esce. Lascia la casa di Ravarino e alle 19.45 arriva allo Smart Cafè a Concordia. La raggiunge il collega con cui ha appuntamento. Restano fino a dopo le due del mattino a chiacchierare. Il locale chiude e i due si spostano nel piazzale del bar. Le riprese delle telecamere di sorveglianza dicono che restano lì altri 15 minuti. Dopo le 2.30 le auto escono e vanno in direzioni opposte. Prima si allontana lui. Poi lei, circa dieci minuti dopo. Le riprese delle telecamere di sorveglianza di un caseificio dicono che l’auto di Alice passa da lì, nelle campagne di Concordia, alle 2.51. Gli orari sono compatibili con la partenza dal bar. 

Secondo la trasmissione Quarto Grado il cellulare di Alice - mai trovato - viene geolocalizzato da Google  alle 3.40 a Concordia nei pressi dello Smart Cafè. Qui i primi dubbi nella ricostruzione. Si tratta di un errore tecnico? Alice è tornata indietro? Si è persa? Ha appuntamento con lo stesso collega o con qualcun altro? Le domande senza risposta non sono finite. Perché il collega da quel giorno è tornato nella sua regione d'origine, la Sardegna, e non si è ripresentato in fabbrica? È vero, come dice il marito, che dalla chat Messenger di Alice mancano alcune chat proprio col collega? Altri dubbi riguardano il marito stesso. Perché in casa c'era una tanica di combustibile? (Diversa comunque da quella trovata sul luogo del delitto, ndr). Sono tutte domande che per adesso restano senza risposta. Gli inquirenti sperano che preziosi indizi possano arrivare dall'autopsia e dalle analisi dei campioni prelevati nell'auto. Magari il killer potrebbe avere lasciato delle tracce.

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